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Alluvione, la Bosnia chiede l'aiuto e la solidarietà del Titano

2 giu 2014
Alluvione, la Bosnia chiede l'aiuto e la solidarietà del Titano
Alluvione, la Bosnia chiede l'aiuto e la solidarietà del Titano
La Segreteria di Stato agli affari esteri ha ricevuto, attraverso i canali diplomatici sammarinesi in Italia e alle Nazioni Unite, l’invito a contribuire all’appello di solidarietà nei confronti della popolazione bosniaca, lanciato all’indomani dell’alluvione che ha drammaticamente colpito il Paese dei Balcani. Le piogge torrenziali hanno causato alluvioni di proporzioni catastrofiche, con conseguenze ingenti per la popolazione e per i beni materiali. Quasi la metà del territorio della Bosnia ed Erzegovina, ricorda la Segreteria agli esteri, è stato invaso dalla forza devastatrice delle acque, che ha causato morti e distruzione. La calamità ha colpito un milione e mezzo di cittadini, molti dei quali si sono dovuti spostare altrove per salvarsi. Alcune città sono state completamente distrutte e numerose aree presentano slittamenti del terreno. La stessa sicurezza degli abitanti viene messa quotidianamente in pericolo, in quanto l’acqua battente ha dissestato numerose aree minate durante la guerra. Questa tragedia, che arriva improvvisa dopo i difficili anni della guerra e dopo lo sforzo immane per la ricostruzione, ha azzerato i sacrifici degli ultimi anni. Per questo motivo, la Bosnia ed Erzegovina ha lanciato un grido d’aiuto rivolgendosi agli Stati e alle persone di animo generoso per raccogliere sostegno e poter ripartire. Il Paese ha ora necessità di ogni tipo d'aiuto: finanziario, sanitario, approvvigionamento di macchine di difesa dall'inondazione, di apparecchi per la purificazione dell'acqua e di mezzi per la disinfestazione e l'igiene.Gli aiuti possono essere inviati attraverso l'Ambasciata di Bosnia ed Erzegovina a Roma e il Consolato Generale a Milano; quest’ultimo, in cooperazione con le organizzazioni umanitarie e le società di amicizia, coordina l'invio di aiuti materiali al Paese.

Sonia Tura

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