I primi risultati ufficiali diffusi stanotte in Argentina confermano che le forze che appoggiano il governo di Cristina Fernandez de Kirchner hanno sofferto una serie di sconfitte significative in distretti elettorali cruciali, a cominciare dalla provincia di Buenos Aires - la più estesa e popolata del Paese - dove il peronista dissidente Sergio Massa ha raddoppiato il vantaggio raggiunto nelle primarie di agosto sul candidato kirchnerista Martin Insaurralde. Con il 42% dei voti, Massa non solo ha sconfitto in modo contundente il suo rivale Insaurralde (30%) ma si è anche imposto come il candidato più votato in tutto il Paese, presentandosi come una alternativa peronista che non rinuncia all'eredità del kirchnerismo in materia sociale ma lo questiona rispetto a tematiche come l'inflazione, la politica cambiaria o la sicurezza pubblica. I responsabili del governo e del Fronte per la vittoria (Fpv, kirchnerista) hanno cercato di minimizzare l'impatto del risultato sottolineando che restano la prima forza del Paese e mantengono maggioranze operative nelle due camere, ma oltre a quella di Insaurralde nella provincia di Buenos Aires altre sconfitte di questa domenica risultano particolarmente cocenti. A Buenos Aires città, per esempio, i candidati pro-governativi alle due camere sono finiti in terza posizione, battuti non solo dal Pro, la forza di centrodestra del sindaco Mauricio Macri, ma anche dalla coalizione di centrosinistra dell'Unen.
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