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Attiva-Mente: "Diritti al Centro"

29 mag 2014
Attiva-Mente: "Diritti al Centro"
Attiva-Mente: "Diritti al Centro"
Il Progetto “Diritti al Centro” parte dalla considerazione che la pratica dello sport è un momento fondamentale nella formazione della persona. Esso rappresenta un mezzo essenziale per lo sviluppo e il mantenimento psico-fisico, per la crescita delle relazioni interpersonali ed è quindi un’opportunità da potenziare, anche e soprattutto nei soggetti con disabilità.
Il "bersaglio" principale di questa Iniziativa è quello di promuovere sul territorio sammarinese, le condizioni ideali affinché le persone con disabilità possano sentirsi pienamente partecipi nella vita sociale, culturale e sportiva del Paese, e per il raggiungimento di tale traguardo, l’orizzonte verso cui bisogna tendere ogni sforzo, è quello dei Diritti Umani, pertanto il riferimento principale è la Convenzione ONU per i Diritti della Persona con Disabilità.
Attiva-Mente con “Diritti al Centro”, mira a coniugare il fattore sportivo con l’aspetto culturale volto alla piena inclusione, attraverso l'organizzazione di vari momenti promozionali e di aggregazione. L'obbiettivo è quello di coinvolgere quante più persone con disabilità nell'esercizio del Tiro a Segno di pistola e carabina, e sostenere l’attività sportiva di coloro, uomini e donne, che già praticano questa disciplina.

Perché il Tiro a Segno?

Il Tiro a Segno, oltre a far crescere una forte consapevolezza di sé poiché ci si misura con sé stessi ancor prima che con gli avversari, a consentire di stare sempre assieme agli "altri", e a poter essere praticato con qualsiasi tipo di disabilità fisica e sensoriale, è uno Sport "della mente".
Infatti, a differenza di molti altri sport individuali, che hanno come fondamento l'agonismo fatto di aggressività, forza fisica, scontro muscolare e astuzia, il Tiro a Segno è una disciplina nella quale vengono messe alla prova, allenate e per questo rafforzate, qualità individuali come la concentrazione, la pazienza, la destrezza, la gestione delle emozioni, il controllo dei pensieri, la capacità di soffrire e saper reagire, l'autostima e la fiducia.

Il gesto atletico del "tirare" non richiede forza muscolare ma addirittura completa assenza di tensione muscolare nel momento dello scatto. Insomma tirare al bersaglio è un modo per parlare con sé stessi nell'attimo in cui il nostro occhio, corpo e cervello diventano un tutt'uno per consentire di centrare il bersaglio.
La sua forte componente psicologica aiuta l'atleta con disabilità, nella formazione e nel miglioramento delle proprie capacità individuali di concentrazione e autocontrollo. Il soggetto acquisisce non solo l'abilità a fare buchi più o meno vicini al centro del bersaglio, ma impara a conoscere i propri meccanismi interni che possono aiutarlo o ostacolarlo nel raggiungimento delle proprie aspirazioni della vita. Insegna cioè, a sperimentare nel quotidiano quegli atteggiamenti e soluzioni efficaci, imparate durante un allenamento o una gara, per non arrendersi e cercar sempre di migliorarsi, un principio di enorme utilità, indipendentemente dalle vittorie sportive conseguite. Ecco perché questa disciplina serve anche fuori dai poligoni!

Crediamo quindi, che un contesto sportivo così accessibile ed inclusivo, sia la dimensione ottimale affinché le persone con disabilità possano ritrovare quelle giuste sensazioni e motivazioni, per ritrovare nella loro vita, riferimenti ed entusiasmo.

Ulteriori informazioni nel sito dedicato www.attiva-mente.org/al_Centro

E' possibile sostenere questa Iniziativa versando un contributo sul C.C. di BANCA DI SAN MARINO, intestato ad Attiva-Mente , CODICE IBAN: SM88E0854009800000060146608, specificando CAUSALE: Diritti al Centro.

Comunicato stampa Attiva-Mente

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