“A tutt’oggi non abbiamo alcun provvedimento in mano, l’estradizione è avvenuta in violazione dei più elementari principi della difesa e dei diritti dell’uomo, presenteremo un esposto”. Tania Ercolani e Paride Bugli, avvocati difensori di Giuseppe Toniolo, il 60enne italiano residente a San Marino, arrestato a ferragosto dalla gendarmeria e poi estradato sabato pomeriggio, passano al contrattacco e lamentano il trattamento riservato al loro cliente, attualmente detenuto ai Casetti di Rimini, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. “Abbiamo chiesto – spiega Tania Ercolani – di poter prendere visione del fascicolo, ma ancora non abbiamo visto nulla. Inoltre non abbiamo alcun provvedimento riguardante le modalità esecutive dell’estradizione, se non quello dell’avvenuta consegna alle forze di polizia, sabato pomeriggio, al confine di Stato. Il nostro cliente è stato sostanzialmente espulso dal territorio senza avere vicino i suoi avvocati, prelevato dal carcere e consegnato all’Italia senza una comunicazione. E’ un atto gravissimo contro il quale ci riserviamo ogni azione”. Toniolo era stato tirato in ballo dalla Procura di Roma e dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’Operazione Miraggio, che indagava su un giro di false fidejussioni. Secondo l’accusa, era Toniolo l’aggancio sammarinese, e su richiesta, tramite rogatoria, della Procura romana, la gendarmeria lo aveva arrestato. A quanto pare la richiesta di estradizione, avallata dal ministero di Grazia e Giustizia, è arrivata appena in tempo, altrimenti sarebbero scaduti i termini dell’arresto provvisorio, con conseguente rimessa in libertà di Toniolo. Venerdì il congresso di Stato si è riunito d’urgenza per dare il nulla osta all’estradizione, e il giorno dopo questa è avvenuta. Ma la difesa è insorta, poiché lamenta di essere rimasta all’oscuro di tutto.
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