Bonificare il torrente Ausa attraverso le biotecnologie. Non solo un intervento a basso impatto ambientale, ma che verrebbe effettuato a costo zero. Un tema di attualità – viste le polemiche di pochi giorni fa sullo stato ambientale del Marano, ma anche le annose proteste che animano i cittadini residenti sulle rive dell’Ausa. La proposta viene da una ditta sammarinese, la BEA srl di Dogana, all’avanguardia nell’uso delle biotecnologie che ha già sperimentato all’estero l’innovativo metodo di bonifica. Si chiama BIOSINERZIM: è una miscela di enzimi e batteri che, introdotta a ciclo continuo nel corso d’acqua, mangia i vettori dell’inquinamento, ridando ossigeno al torrente.
La Bea offre così l’utilizzo del suo depuratore biotecnologico gratuitamente per un anno: un sistema del tutto naturale di depurazione, al posto di un tradizionale processo meccanico o chimico
La miscela è già stata utilizzata per bonificare il corso d’acqua Corno, torrente di confine che attraversa Gorizia e che riceve, insieme gli scarichi fognari della città, anche quelli di Nuova Gorica. Proprio a causa dell’inquinamento il Corno aveva perso la vita da un punto di vista faunistico.
La Bea offre così l’utilizzo del suo depuratore biotecnologico gratuitamente per un anno: un sistema del tutto naturale di depurazione, al posto di un tradizionale processo meccanico o chimico
La miscela è già stata utilizzata per bonificare il corso d’acqua Corno, torrente di confine che attraversa Gorizia e che riceve, insieme gli scarichi fognari della città, anche quelli di Nuova Gorica. Proprio a causa dell’inquinamento il Corno aveva perso la vita da un punto di vista faunistico.
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