La svolta – dopo mesi di incomprensioni - è arrivata dopo una lunga notte di negoziati. Questa mattina Theresa May e Jean Claude Juncker si sono presentati alla stampa internazionale, annunciando la firma di un documento di 15 pagine che consentirà ai 27 Paesi europei, nel summit della prossima settimana, di acconsentire al passaggio alla fase due dei negoziati: quella dedicata alla futura relazione tra Gran Bretagna ed Europa. “E' stato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, un accordo equo”, ha detto il presidente della Commissione UE. “Abbiamo lavorato duro” - gli ha fatto eco la May -; “ai cittadini dell'Unione Europea – ha aggiunto - si applicherà il diritto britannico”. La Gran Bretagna si è inoltre impegnata ad evitare che sia eretta una frontiera fisica tra Eire ed Irlanda del Nord: altro tema caldo delle trattative. Soddisfatta Dublino: “è stata accolta la nostra linea”, ha twittato il premier Leo Varadkar. Reazioni positive anche dagli unionisti nordirlandesi, alleati del governo conservatore britannico, che lunedì avevano fatto saltare una prima bozza d'intesa. Rispetto a quel testo sono stati fatti “progressi sostanziali”, commenta ora la leader del Dup, Arlene Foster. Raggiunto un compromesso anche sul cosiddetto conto della Brexit. Un divorzio che – al Regno Unito – dovrebbe costare tra i 40 e i 45 miliardi di euro, che finiranno nelle casse della UE.
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