Il dissidio si è aggravato da quando il governo di Parigi ha reso noto di essere intenzionato a proporre in Parlamento una legge con cui rendere reato la negazione del genocidio armeno. Sono previste pene fino ad un anno di carcere e 45mila euro di multa per chi negherà che gli omicidi turchi in Armenia abbiano costituito genocidio. Fuori dal parlamento parigino si sono organizzate manifestazioni di protesta, poi è intervenuto il premier turco Abdullah Gul, che ha chiesto di annullare il voto previsto. In molti in Francia sono convinti che la legge sia un escamotage di Nicolas Sarkozy per ottenere i 500mila voti degli armeni che vivono nel Paese alle prossime elezioni politiche.
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