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Caccia alle bussole radioattive: 4 acquistate sul Titano

22 nov 2006
Carabinieri
Carabinieri
Il nome dell’esercizio – per ovvi motivi – non sarà divulgato; ma è finalmente stato individuato – dalla Gendarmeria - il negozio che aveva acquistato, da una ditta della provincia di Bologna le quattro bussole radioattive: oggetti prodotti da una azienda dell’ex Germania est che riportano sul retro il numero di matricola 37541150. La ricerca capillare, da parte delle Forze dell’Ordine sammarinesi, ha dunque dato i suoi frutti. Non è stato reso noto in che articoli sia specializzato il negozio. Secondo la vecchia tabella merceologica le bussole possono essere acquistate non solo nei negozi di articoli militari, ma anche nelle cartolerie, negli esercizi di foto-cineottica, o tra gli articoli turistici. La Gendarmeria – al momento – mantiene il massimo riserbo su ogni particolare. L’unica cosa certa è che le bussole – potenzialmente nocive per la salute - erano state vendute anni fa, probabilmente a turisti di passaggio. La Procura della Repubblica di Bologna, che ha emesso un provvedimento di sequestro su scala nazionale, dichiara di aver avviato le procedure di collaborazione tramite Interpol con le forze dell’ordine sammarinesi, ma né Gendarmeria, né Polizia Civile dicono - almeno ufficialmente - di esserne informate. Anche dall’Ufficio di Igiene Ambientale affermano di non avere dati alla mano e quindi di non essersi attivati. Le quattro bussole transitate nel negozio sammarinese farebbero parte di una partita acquistata dalla Germania est e poi rivenduta in armerie di Bologna, Udine, Firenze ed Ancona. In Italia la caccia alle bussole radioattive ha portato al sequestro di 56 esemplari. Ne mancherebbero all’appello ancora 41.

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