“L'Italia e l'Unione Europea non devono accettare in Albania una realtà inaccettabile per il mondo democratico e condannare la violenza di Stato che uccide gente innocente”. E’ l’appello del leader dell’opposizione socialista Edi Rama, che ha criticato duramente la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli scontri di Tirana, votata - ieri - dai soli membri della maggioranza di Governo albanese. A stretto giro di posta è giunta una nota dalla Farnesina. Il portavoce del ministro agli esteri italiano si è appellato a entrambe le parti affinchè “risolvano, in maniera pacifica e attraverso le istituzioni e il dialogo, le differenze esistenti”. Super partes anche il commento della Commissione UE, che ha invitato Governo e Opposizione socialista ad “evitare ulteriori violenze e lavorare per trovare una soluzione condivisa all’attuale impasse politica”. Intanto il premier albanese ribadisce la protezione dell’Esecutivo nei confronti dei vertici della Guardia Repubblicana: sotto accusa per l’uccisione di tre manifestanti. “I mandati di arresto ordinati dalla procura di Tirana - ha detto Berisha - non possono essere assolutamente eseguiti, in base al codice di procedura penale”. Una dichiarazione che potrebbe rendere ancora più infuocata la situazione nella capitale albanese, che questa settimana ospiterà due manifestazioni. Venerdì quella dei sostenitori del leader dell’opposizione socialista. Sabato sfilerà invece il corteo “contro ogni violenza” invocato da Sali Berisha.
GM
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