Il carcinoma basocellulare è un tumore maligno della pelle che, diversamente dal melanoma, ha origine nelle cellule basali della cute. Abbiamo chiesto ad Antonio Ascari Raccagni, specialista in dermatologia, consulente dermatologo presso il Maria Cecilia Hospital di Cotignola e docente presso il Master in Chirurgia Dermatologica dell'Università di Siena, come riconoscerlo e curarlo.
Che cos'è il carcinoma basocellulare?
Il carcinoma basocellulare (o BCC, dall'inglese "Basal Cell Carcinoma") è un tumore cutaneo dotato di una malignità prevalentemente locale. Generalmente non causa metastasi e interessamento dei linfondi, ma è in assoluto il più frequente di tutti i tumori maligni – negli Stati Uniti, ogni anno, vengono diagnosticati più di 4 milioni di casi-. Insorge per una crescita anomala e incontrollata di cellule dell’ epidermide ed è caratterizzato da un accrescimento molto lento e praticamente asintomatico. La maggior parte dei casi è curabile e causa solo danni minimi se diagnosticata e trattata precocemente. Spesso il carcinoma basocellulare viene definito basalioma, un termine improprio che può causare nei pazienti una falsa sicurezza.
Quali sono i fattori di rischio e a quale età colpisce maggiormente?
Il carcinoma basocellulare insorge prevalentemente in età avanzata, anche se sempre più spesso si manifesta in pazienti di età media e giovane; viene causato dai danni al DNA delle cellule epidermiche conseguenti alla esposizione cronica alle radiazioni ultraviolette solari, ma anche per l’impiego eccessivo dei lettini solari. Nel BCC la comprensione delle cause scatenanti, dei fattori di rischio e dei sintomi precoci può aiutare nella diagnosi precoce, quando la cura è più facile e la guarigione a portata di mano.
Come riconoscerlo? Quali sono le sue caratteristiche
Il carcinoma basocellulare compare prevalentemente nelle aree più fotoesposte, come il viso, la fronte, la piramide nasale, le orecchie e il dorso delle mani - anche se può interessare qualsiasi area cutanea - . Non tutti i carcinomi basocellulari hanno lo stesso aspetto e il BCC può apparire molto diverso da un paziente ad un altro: possono presentarsi sotto forma di piccole piaghe ulcerate, di macchie rosse, di rilevatezze rosee, di noduli traslucidi, ma anche come lesioni di aspetto cicatriziale con bordi leggermente rialzati. Talora presentano sovrainfezioni, possono essere crostosi, causare sanguinamento e dare prurito, raramente dolore. Nei pazienti con pelle più scura circa la metà dei carcinomi basocellulari sono pigmentati, anche di colore molto scuro. Generalmente il BCC ha solo un interessamento locale, ma se lasciato crescere, la lesione può diventare localmente invasiva, farsi deturpante e pericolosa, espandendosi in larghezza e profondità, distruggendo pelle, tessuti profondi e ossa. Più a lungo si attende prima del trattamento, più è probabile che si presenti una recidiva, talvolta multipla, se il BCC si diffonde in altri distretti corporei diventa particolarmente aggressivo e può diventare fatale.
Quanto conta la prevenzione e cosa si può fare per evitarlo?
Con una diagnosi e un trattamento precoce, quasi tutti i carcinomi basocellulari possono essere trattati in modo semplice, con successo e senza complicanze. Vanno controllate tutte le nuove lesioni cutanee dall’aspetto insolito, anche piccole ed ulcerate, soprattutto se tendono a guarire e recidivare, in modo da individuare il BCC nel momento in cui è più facile da trattare e curare. Va controllata tutta la superfice del corpo, soprattutto nelle aree dove la pelle è più esposta al sole: in particolare il viso, le orecchie, il collo, il cuoio capelluto, il petto, le spalle e la schiena.
Devono far pensare ad un BCC:
- una piccola ulcera cutanea che non guarisce: può sanguinare, essere purulenta o ricoperta da una crosta, può durare per settimane, tendere alla guarigione e poi recidivare nel tempo;
- Una area arrossata o irritata superficiale - sul viso, al torace, alle spalle, agli arti - con una crosticina, asintomatica o dolente;
- Una rilevatezza o un nodulo traslucido, perlaceo o trasparente, rosa, rosso o bianco; in qualche punto le lesione può essere più scura, nera o marrone, soprattutto in persone con pelle scura;
- Una piccola lesione rosea con un bordo leggermente rialzato, con margini rotondeggianti e una piccola depressione centrale, talora con una crosticina, con piccoli vasi sanguigni superficiali che si fanno evidenti nel tempo;
- Una area di aspetto cicatriziale, piana, biancastra, gialla o rosea, comunque di colorito pallido. La cute si presenta traslucida, con bordi mal definiti. A dispetto dell’ aspetto tranquillizzante, una lesione come questa può essere un BCC invasivo.
Il rischio di BCC aumenta con:
- un storia clinica di forte esposizione ai raggi UV del sole e/o l’ impiego di lettini solari;
- una anamnesi personale positiva per carcinoma a cellule squamose (SCC) o per melanoma;
- una età superiore ai 50 anni;
- la pelle chiara si associa ad un rischio maggiore;
- gli uomini hanno maggiori probabilità di sviluppare BCC – probabilmente per una maggiore tendenza ad esporsi in modo prolungato a forti esposizioni solari;
- le infezioni e le infiammazioni croniche della pelle;
- le ustioni e le cicatrici di lunga durata possono essere sede di un BCC.
Quali sono le terapie per la cura del carcinoma basocellulare?
Con una diagnosi precoce, la maggior parte dei carcinomi basocellulari può essere trattata e curata in modo efficace e definitivo. Un trattamento tempestivo è vitale, perché se il tumore cresce, diventa più pericoloso, potenzialmente deturpante e richiede un trattamento più complesso ed esteso. Alcune forme rare e aggressive possono essere fatali. Un BCC di piccole dimensioni e diagnosticato allo stadio iniziale può essere trattato in modo efficace a livello ambulatoriale: l'asportazione chirurgica è il trattamento di prima scelta nelle forme precoci.
- Trattamento chirurgico: si asporta - a livello ambulatoriale e solitamente in anestesia locale - con il bisturi tutto il BCC, con un margine di cute sana attorno alla lesione (la scelta del margine di cute alla periferia del tumore dipende dallo spessore e dalla posizione del tumore). Il pezzo asportato viene esaminato istologicamente e nel caso siano ancora presenti cellule tumorali è possibile, in un secondo tempo, effettuare una asportazione più ampia, fino a quando i margini non saranno liberi dal BCC. Con l'asportazione chirurgica i tassi di guarigione sono superiori al 95% nella maggior parte delle zone del corpo. In casi selezionati viene utilizzata la tecnica di Mohs: si rimuove il tumore visibile e un margine molto piccolo di tessuto intorno, si esamina il tessuto al microscopio e se rimangono cellule tumorali si rimuove più tessuto solo dove è necessario; si ripete questo processo fino a quando non ci sono evidenze di cellule neoplastiche. La ferita può essere suturata o, in qualche caso, lasciata guarire da sola. La tecnica di Mohs è molto complessa e costosa, viene impiegata ancora molto poco, molto spesso si impiegano tecniche simili - “Mohs differita” - per semplificare la procedura. La Mohs e la Mohs differita sono consigliate nei BCC situati nelle aree intorno agli occhi, naso, labbra, orecchie, cuoio capelluto, dita delle mani o genitali; nei BCC di grandi dimensioni, aggressivi o in rapida crescita; sui tumori in recidiva e su quelli con bordi indistinti.
Il trattamento chirurgico del carcinoma basocellulare rimane la procedura di scelta, ma – in casi selezionati - possono essere impiegate altre metodiche come:
- Curettage e Diatermocoagulazione: il BCC viene asportato utilizzando una courette (uno strumento affilato, a forma di cucchiaio), poi si distruggono le cellule tumorali residue con la diatermocoagulazione che blocca l'emorragia. Il trattamento può essere ripetuto anche più volte nella stessa seduta per eliminare tutte le cellule tumorali. E’ possibile raccogliere materiale cutaneo per l’esame a livello istologico. La procedura lascia una cicatrice biancastra di forma circolare simile a una bruciatura di sigaretta.
- Crioterapia: si impiega l’azoto liquido per congelare e distruggere il BCC. Dopo l'applicazione si formano prima vesciche e poi croste che guariranno lasciando la pelle sana. La crioterapia è efficace solo nei BCC più piccoli e superficiali, può essere utile nei pazienti con disturbi emorragici o che non tollerano l’anestesia. Il tasso di guarigione non è altissimo - non deve essere impiegata nel carcinoma basocellulare invasivo perché potrebbe non raggiungere le parti più profonde del tumore e perché il tessuto cicatriziale nella sede di trattamento potrebbe rendere più difficile diagnosticare una recidiva-.
- Laser Terapia: si impiegano laser che vaporizzano il BCC (ablazione). Di solito viene utilizzata quando non è possibile impiegare tecniche di maggiore efficacia.
- Terapia fotodinamica (PDT): si applica sul BCC una sostanza chimica che rende la lesione sensibile alla luce. Dopo un certo tempo, per garantire l’ assorbimento, viene utilizzata una luce blu (in qualche caso anche solo la luce solare), che innesca una reazione chimica che distrugge il carcinoma basocellulare. La PDT può essere utilizzata solo su BCC molto superficiali e non è raccomandata nei carcinomi invasivi.
- Radioterapia: si impiegano raggi X a bassa energia che riescono a distruggere il BCC senza bisogno di incisioni o anestesia. Sono necessari diversi trattamenti da programmare in tempi diversi. La radioterapia è poco precisa e permette tassi di guarigione peggiori di altre metodiche. Viene utilizzata nei BCC difficili da trattare con la chirurgia e nei pazienti anziani o in cattive condizioni di salute. In qualche BCC avanzato, soprattutto quelli che coinvolgono i nervi, le radioterapia può essere associata all’ intervento chirurgico o in combinazione ad altri trattamenti.
- Farmaci topici: negli Stati Uniti sono registrati sia il 5-fluorouracile (5-FU) - non registrato in Italia per tale impiego - che l’Imiquimod: sono creme da applicare direttamente sul BCC superficiale. Il secondo prodotto citato attiva il sistema immunitario contro le cellule cancerose, mentre il primo è un chemioterapico topico che uccide le cellule cancerose. In casi selezionati di BCC localmente avanzato, possono essere impiegati gli inibitori di Hedgehog e potrebbe essere promettente anche il Cemiplimab, un anticorpo monoclonale anti- PD1.