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Esporsi al sole in sicurezza: le regole dell'esperto contro tumori e fotoinvecchiamento

Abbiamo chiesto al dottor Piergiacomo Calzavara Pinton, come avere una pelle bella e sana senza rinunciare all'abbronzatura: fondamentale la crema solare ben applicata e non esagerare con le ore di sole, sono inutili e controproducenti

di Silvia Fabbri
12 ago 2023
Il dottor Piergiacomo Calzavara Pinton
Il dottor Piergiacomo Calzavara Pinton

Prendere il sole in estate piace davvero a tanti di noi. Agli innumerevoli benefici per il nostro corpo e la nostra mente, però, si legano anche alcuni rischi per la pelle. Tumori e invecchiamento, ai primissimi posti. Ecco perché è così importante seguire alcune regole fondamentali per abbronzarsi in modo sicuro e proteggersi adeguatamente fin dalla più tenera età. Parliamo delle azioni preventive da adottare quando ci esponiamo al sole con Piergiacomo Calzavara Pinton, Professore ordinario, Direttore dell'Unità Operativa di Dermatologia degli Spedali Civili di Brescia, Direttore della Clinica Dermatologica dell'Università di Brescia e Presidente Emerito della Società Italiana di Dermatologia. 

Professore, perchè è importante prestare attenzione all'esposizione al sole?

Bisogna prestare attenzione per gli effetti collaterali negativi acuti che compaiono durante o subito dopo l'esposizione al sole. Tutti noi, se ci esponiamo troppo rispetto a quanto il colore della nostra pelle ci permette, sviluppiamo un'ustione solare. Se poi si stanno assumendo particolari farmaci - detti fotosensibili - una scottatura può avvenire a dosaggi solari anche molto bassi. Questi ultimi sono sufficienti in tanti casi, anche a scatenare quadri infiammatori pruriginosi come l'eruzione polimorfa solare e l'orticaria solare. Quello che però preoccupa di più sono gli effetti collaterali a lungo termine, tra cui l'invecchiamento cutaneo precoce e la comparsa di tumori della pelle, siano essi carcinomi o melanomi. L'invecchiamento cutaneo precoce o fotoinvecchiamento si sovrappone all'invecchiamento legato all'età o cronoinvecchiamento. Per vedere l'importanza del fotoinvecchiamento basta pensare alla differenza nella qualità della pelle del viso in confronto alla qualità della pelle di regioni molto meno esposte al sole, come i glutei. Nei due casi la pelle ha la stessa età ed è stata influenzata nello stesso modo dall'alimentazione, dalle abitudini di vita, dai farmaci, dal fumo di sigaretta, dall'inquinamento e quant'altro, ma la cute esposta al sole ha sicuramente più rughe, più macchie scure o bianche e più capillari dilatati, presentandosi complessivamente più secca, sottile e flaccida. Il sole è la causa principale dei tumori della pelle e il rischio aumenta sia per numero di ustioni solari accumulate nella vita, che per dosaggio cumulativo di ultravioletti giunti sulla nostra pelle, anche se in dosi inferiori a quelle in grado di dare una scottatura. Questi tumori sono nel loro complesso di gran lunga i più frequenti in Italia e in Europa. Pur con delle differenze tra melanomi e carcinomi, vale il principio generale che - qualora vengano identificati e asportati nelle loro fasi iniziali di crescita - la loro prognosi è favorevole. Da qui la necessità di regolari valutazioni dermatologiche, soprattutto se per motivi lavorativi o ricreativi si è esposti regolarmente al sole o anche nel caso in cui si abbiano avute numerose ustioni solari.



Prevenzione nei bambini e negli adulti: come cambiano le regole per l'esposizione al sole in base all'età

La fotoprotezione deve essere particolarmente attenta nei più piccoli perchè la gestione di un bambino con ustione solare è segnatamente difficile e perchè si è visto che queste sono un fattore di rischio molto importante per la comparsa di tumori della pelle in età adulta. Si deve inoltre tenere presente che la pelle dei bambini è in genere più sottile di quella di un adulto, quindi le scottature possono avvenire a dosaggi di radiazione solare anche bassi. Necessarie per un'adeguata fotoprotezione, le creme solari formulate specificatamente per l'infanzia, la cui applicazione va ripetuta regolarmente, soprattutto in caso di continue entrate e uscite dall'acqua del mare. Queste indicazioni non devono sostituirsi al buon senso, dunque - nonostante la crema solare - è necessario non tenere sulla spiaggia i bambini nelle ore centrali del giorno, dalle 11 alle 15.
Una valida alternativa sono poi gli indumenti in materiale sintetico traspirante, che si asciuga immediatamente dopo essere stato bagnato, i quali assicurano uno protezione molto elevata. Si possono trovare facilmente nei negozi di articoli sportivi con riportato il relativo indice di protezione solare UPF - l'SPF per i tessuti-. Dobbiamo considerare che difficilmente un bambino è interessato all'abbronzatura per cui la responsabilità della fotoprotezione ricade interamente sui genitori. Infine un'osservazione relativa all'abitudine di alcuni adulti di applicare la crema solare nei bimbi solo sui nei: questa consuetudine è sbagliatissima perché il neo di per sé è scuro e quindi si scotta molto difficilmente e perché il melanoma compare solo in pochi casi da un neo, mentre nella maggior parte dei casi si manifesta da zero su una pelle esposta al sole.

Parliamo ora di ustioni solari: come prevenirle

Prevenire le ustioni solari è semplice perché basta attenersi alle precauzioni che già i nostri nonni conoscevano, come utilizzare cappello e maglietta, non esporsi nelle ore centrali del giornosolo per quanto il colore della nostra pelle può permetterci. Teniamo presente che tutte le creme solari con SPF adeguato - anche quelle con una formulazione più datata -, quando applicate correttamente, sono in grado di prevenire le scottature mentre solo le creme più recenti - in grado di filtrare oltre agli UVB anche i raggi UVA - proteggono dal fotoinvecchiamento e dai tumori della pelle

Le creme solari: come e quando applicarle

  • Per prima cosa la crema solare va scelta in modo consapevole e non solo sulla base del prezzo. Purtroppo un consumatore difficilmente riesce a identificare i principi attivi riportati sull'etichetta della confezione. Tuttavia possiamo dire che tutti i prodotti venduti in farmacia e la gran parte di quelli in canali diversi ma controllati, sono di buona qualità. Ovvero, non solo hanno un SPF elevato ma sono in grado di non perdere l'attività di filtro nel tempo dopo l'applicazione e sono resistenti all'acqua. Inoltre è particolarmente importante che riportino sulla confezione anche il fattore di protezione dagli UVA.
  • Un secondo punto molto importante è come la crema viene messa. Il fattore di protezione SPF - quello degli UVA dichiarato sulla confezione - si ha solo se la crema viene applicata nella quantità in cui è stata testata. Per un soggetto di corporatura media parliamo di 30 - 40 grammi per applicazione. Considerando che questa operazione dovrebbe essere ripetuta ogni due ore o più spesso in caso di bagni, ne consegue che un tubo di crema grande (di 200- 250 gr) non dovrebbe durare più di 2-3 giorni per ogni singolo soggetto. L'esperienza però ci insegna che abitualmente viene applicata solo un terzo o un quarto o a volte anche meno di questa quantità. Il risultato finale è che la protezione effettiva di una crema SPF 50 nella pratica clinica, è raramente sopra tre o quattro. Ed è proprio in questi casi che, sentendosi protetti al massimo, viene spontaneo esporsi per ore al sole. Questo falso senso di protezione è ritenuto una delle cause principali dell'aumento di incidenza dei tumori cutanei. Preso atto di questa situazione, vale sempre il principio di esporsi al sole solo per quanto necessario: teniamo presente che un'abbronzatura massima può essere raggiunta anche con esposizioni limitate, se portate avanti per almeno 7- 10 giorni continuativi. Dopotutto, non è pensabile che il nostro organismo produca il massimo della melanina dopo soli 2 o 3 giorni. Ognuno può produrre solo un certo massimo di melanina nelle proprie cellule: sostare ulteriormente al sole non ci fa diventare più scuri, solo aumenta il rischio di eventi avversi. Un ultimo diffuso mito da sfatare riguarda la vitamina D. E' infatti dimostrato che il nostro organismo può produrne il massimo anche solo dopo esposizioni del 50% della superficie corporea per 10-15 minuti tre volte a settimana.

Fattori di protezione solare: come scegliere il più adatto per una corretta prevenzione.

Come detto sopra ridurrei l'enfasi sul valore dell'SPF e mi focalizzerei di più su una corretta ripetuta ed abbondante applicazione. A questo fine è importante che la formulazione del prodotto sia la più gradevole possibile per il soggetto. Dobbiamo però tenere presente che molte formulazioni attualmente molto gradite come acque solari, spray, gel portano ad un'applicazione di filtro in quantità ancora minori e quindi che bisogna prestare sempre maggiore attenzione.





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