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Caso Berti: sospensione temporanea della condotta, pazienti assegnati momentaneamente ad altri medici

7 mar 2014
Caso Berti: sospensione temporanea della condotta, pazienti assegnati momentaneamente ad altri mediciCaso Berti: sospensione temporanea della condotta, pazienti assegnati momentaneamente ad altri medici
Caso Berti: sospensione temporanea della condotta, pazienti assegnati momentaneamente ad altri medici - La notizia circolava da un po' ma in questi giorni è arrivata la conferma. Temporaneamente sospesa l...
La notizia circolava da un po' ma in questi giorni è arrivata la conferma. Temporaneamente sospesa la condotta di Pietro Berti, in attesa che si chiuda la vicenda giudiziaria che lo riguarda, i suoi assistiti al Centro per la salute di Serravalle saranno momentaneamente ma ufficialmente assegnati ad altri medici. E' stata inviata in questi giorni nelle case dei pazienti, residenti nel Castello, una lettera che invita alla compilazione di un apposito modulo per essere trasferiti in una delle sei condotte mediche rimaste. Modulo che dovrà essere inviato alla Direzione Cure Primarie, firmato dall'assistito e controfirmato dal nuovo medico curante per accettazione, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Questo l'iter – dicevamo – per i residenti a Serravalle, 950 persone su un totale di 1080 pazienti. Il resto sono assistiti che risiedono in altri Castelli, di cui una trentina a Domagnano, che saranno ridistribuiti nei Centri per la Salute di Borgo, Murata, Città o Montegiardino. Una soluzione che non è per nulla piaciuta ad alcuni utenti che ultimamente hanno espresso lamentele anche alla nostra redazione. “Ma almeno in questa prima fase – fanno sapere dalla Direzione Cure Primarie – ci si dovrà adeguare”. Attualmente i medici di base in servizio sono 18, 6 per ogni centro. Solo Serravalle, in quanto Castello più popolato, ne contava uno in più, Berti per l'appunto, quindi 7. Per ogni medico era stato fissato a 1500 il numero massimo di pazienti, che ora, con una condotta in meno, salgono a 1600/1700: ciò rappresenta un problema – avvertono dalla Direzione – perché comporta una notevole riduzione del tempo da dedicare al paziente. L'auspicio, dunque, è che si torni a regime con 19 medici: d'altronde sono i numeri a richiederlo.

Silvia Pelliccioni

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