Colpiva il silenzio irreale nel piazzale esterno alla parrocchia dei Salesiani a Murata, per l’ultimo addio a Umberto Briganti, 18 anni, morto alle prime ore di domenica mattina, a Casole, mentre tornava a casa in scooter col gemello Edoardo. Centinaia di persone hanno affollato la chiesa in ogni spazio, tanti gli amici, quasi tutti con una rosa bianca in mano, per ascoltare qualche parola di conforto e per stringersi attorno alla famiglia di Umberto, giovane promessa del basket. “Umby, numero 13, sarai sempre con noi”, recitava il messaggio lasciato all’esterno della chiesa. Hanno parlato i suoi amici alla funzione “Eri uno di cui ci si poteva fidare”, hanno detto, “un pilastro della tua squadra”. Il parroco di Murata don Mario ha sottolineato l’attaccamento del giovane alla sua famiglia, agli amici, allo sport. “Sapere di essere destinati alla vita e poi vedere la morte è tragico – ha detto – ma preghiamo per la famiglia di Umberto, affinché trovino in Dio la forza di vivere”. Fuori, l’ultimo applauso: sulla bara, adagiate la maglia della squadra e una palla da basket.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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