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Chiesanuova: va in arresto cardiaco, provvidenziali un'infermiera e il defibrillatore della Gendarmeria

di Monica Fabbri
21 mag 2022
Chiesanuova: va in arresto cardiaco, provvidenziali un'infermiera e il defibrillatore della Gendarmeria

Intervento provvidenziale, venerdì sera, durante un veglione in un ristorante di Chiesanuova. Un uomo di circa sessant'anni va in arresto cardiaco e subito scatta la telefonata al 118. Arriva la Gendarmeria con un defibrillatore, in attesa dell'ambulanza. Fortuna vuole che, per pura casualità, sul posto ci sia un'infermiera della terapia intensiva dell'ospedale di Stato. Il fattore tempo è determinante e lei interviene con prontezza, praticando – con il gendarme - massaggio cardiaco e defibrillazione. La contattiamo, e ci racconta che sono state necessarie ben tre scariche per rianimarlo. Il tutto senza ossigeno, elemento fondamentale – spiega – in un salvataggio cardiopolmonare. Dopo 20 minuti arriva l'ambulanza e il paziente viene intubato. Resta però una certa amarezza, “per una catena della sopravvivenza in cui mancavano – fa notare l'infermiera - elementi importanti”. “Ci sono dinamiche da migliorare”, spiega, “come la velocità di intervento dell'ambulanza e la presenza del medico a bordo”. “Non deve scapparci il morto – conclude - perché cambino le cose”.





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