Una donna incinta e il suo bambino sono morti nella provincia cinese dello Jiangsu a causa del rifiuto dei medici di un ospedale di praticare il parto cesareo fino a quando la famiglia della donna non avesse pagato quanto richiesto. Secondo quanto ha riferito l'organizzazione China Aid, Cao Xingjuan, una donna di 28 anni, lo scorso cinque ottobre corse all'ospedale per partorire. Per poterle prestare assistenza però l'ospedale chiedeva il pagamento per intero di una somma che la famiglia non aveva al momento. Di qui la decisione di non farla partorire e non curarla in alcun modo fin tanto che i soldi non fossero arrivati. La famiglia si è subito mossa e, aiutata da parenti e amici ha raccolto quanto richiesto. Ma sono passate oltre tre ore. Troppe. La donna ormai era in condizioni critiche. I medici hanno tentato di intervenire con un cesareo d'urgenza ma il giorno dopo hanno solo potuto annunciare che sia la madre che il bimbo erano deceduti. L'ospedale ha cercato di mettere sotto silenzio l'accaduto offrendo alla famiglia un risarcimento di 20.000 yuan (circa 2.500 euro) ma la famiglia ha rifiutato e anzi ha organizzato una manifestazione di protesta, coinvolgendo amici e conoscenti, dinanzi all'ospedale. La polizia, intervenuta sul posto, ha picchiato diversi manifestanti, minacciando la famiglia che avrebbero sequestrato il cadavere della donna, impedendo il funerale, se non se ne fossero andati subito. Un giornalista cinese che era arrivato vicino all'ospedale è stato bloccato e gli sono stati sequestrati macchina fotografica e cellulare.
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