La situazione che si è creata in Cina dopo l'avvento al potere del nuovo presidente Xi Jinping verrà esaminata oggi per la prima volta dalla Commissione dell'Onu per i Diritti umani, che si riunisce a Ginevra. La commissione rivede ogni quattro anni la situazione nei paesi membri dell'Onu, e l'esame della Cina non mancherà di suscitare polemiche. Secondo i gruppi internazionali per i diritti umani, la situazione e' infatti peggiorata sotto il nuovo presidente, che ha ordinato l'arresto di un vasto numero di dissidenti. Maya Wang, ricercatrice per Human Rights Watch (Hrw), sostiene che ''un caso particolarmente grave'' e' quello dell' avvocato Xu Zhiyong, il fondatore del movimento Costituzione aperta e sostenitore dello Stato di diritto, in prigione da agosto. Altre situazioni che destano preoccupazione sono quelle delle minoranze etniche nel Tibet e nel Xinjiang, due territori chiusi di fatto dal 2008-9 agli osservatori esterni e che sono teatro di numerosi violenti scontri tra locali e forze di polizia e del dramma delle auto-immolazioni dei tibetani, che hanno superato le 120. La portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hua Chunying a dichiarato che la delegazione cinese si reca a Ginevra ''con un atteggiamento franco e aperto''.
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