Marcello Biagioli, ex comandante della gendarmeria, si è presentato in cancelleria questa mattina di buon’ora per depositare la sua istanza di ricusazione contro il giudice Gilberto Felici, che non ha potuto fare altro che sospendere l’udienza prevista ed inviare tutto al giudice per i rimedi straordinari professor Stefano Canestrari. Motivo della ricusazione: il giudice Felici avrebbe già “espresso il proprio convincimento circa la responsabilità penale dell’imputato Marcello Biagioli e del figlio Carlo, in presenza di altri colleghi magistrati in forza presso il Tribunale Unico”.
In particolare, continua l’istanza, il giudice Felici “prima di divenire titolare del fascicolo di causa, ebbe a dichiarare esplicitamente che qualora fosse toccato a lui giudicare avrebbe senza dubbio e velocemente pronunciato sentenza di condanna nei confronti di entrambi i prevenuti”. In conclusione, il giudice avrebbe dimostrato pregiudizio.
La difesa parla dunque di un “più che fondato timore che l’imparzialità e la terzietà del giudicante sia inquinata da pregiudizi già espressi e da pressioni già giudicate come idonee a privare il magistrato di quella necessaria serenità di giudizio indispensabile per il corretto esercizio delle proprie funzioni”.
Il professor Canestrari dovrà dunque aprire un nuovo procedimento parallelo per risolvere la questione e decidere se accogliere o rigettare l’istanza di ricusazione. Secondo la difesa sarebbero da chiamare come testimoni tutti i giudici del tribunale, per ascoltare la loro versione in merito all’episodio riportato.
Francesca Biliotti
In particolare, continua l’istanza, il giudice Felici “prima di divenire titolare del fascicolo di causa, ebbe a dichiarare esplicitamente che qualora fosse toccato a lui giudicare avrebbe senza dubbio e velocemente pronunciato sentenza di condanna nei confronti di entrambi i prevenuti”. In conclusione, il giudice avrebbe dimostrato pregiudizio.
La difesa parla dunque di un “più che fondato timore che l’imparzialità e la terzietà del giudicante sia inquinata da pregiudizi già espressi e da pressioni già giudicate come idonee a privare il magistrato di quella necessaria serenità di giudizio indispensabile per il corretto esercizio delle proprie funzioni”.
Il professor Canestrari dovrà dunque aprire un nuovo procedimento parallelo per risolvere la questione e decidere se accogliere o rigettare l’istanza di ricusazione. Secondo la difesa sarebbero da chiamare come testimoni tutti i giudici del tribunale, per ascoltare la loro versione in merito all’episodio riportato.
Francesca Biliotti
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