All'USL che sul corpo della Polizia Civile chiede non interventi spot ma una regola condivisa che tenga conto della specificità del comparto rispetto al restante Settore Pubblico Allargato, risponde la Segreteria agli Interni, che assicura di proseguire sulla via della valorizzazione delle competenze e dell'autonomia rispetto alla PA. Il botta e risposta dopo il decreto che modifica i criteri di accesso alla posizione di comandante, che estende il bando ai corpi militari ed esclude i dipendenti del Pubblico Allargato: il sindacato critica la mancanza di confronto e l' assenza di una riforma generale.
Secondo la Segreteria agli Interni il decreto affonda le ragioni in un obiettivo ben condiviso, che è quello di dotare il corpo della migliore organizzazione possibile, in cui la figura del comandante abbia un profilo ed una base di competenze tali da poter valorizzare una forza di polizia che sconta anni “di immobilismo istituzionale, di delibere ad personam e di promesse non mantenute”. Il nuovo decreto prevede, tra i requisiti, titoli di studi differenziati e un punteggio in relazione ai titoli servizio. “Non si può pensare di ottenere un cambiamento- concludono gli Interni- continuando ad applicare le stesse normative che, negli anni, hanno dimostrato tutta la loro limitatezza”. Con la normativa vigente, peraltro, ci sarebbe stato un bando per un unico candidato
Comandante Polizia Civile: sul bando botta risposta fra Usl e Segreteria Interni
Dopo il decreto che esclude i dipendenti del settore pubblico dal bando, il chiarimento degli Interni
16 dic 2020
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