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Comitato per la Qualità della scuola: "Basta tagli". La replica di Morganti

7 mar 2014
Comitato per la Qualità della scuola: "Basta tagli". La replica di MorgantiComitato per la Qualità della scuola: "Basta tagli". La replica di Morganti
Comitato per la Qualità della scuola: "Basta tagli". La replica di Morganti - “Sulla qualità non transigo; quelli che vengono definiti tagli sono in realtà razionalizzazioni che...
“Sulla qualità non transigo; quelli che vengono definiti tagli sono in realtà razionalizzazioni che hanno sempre migliorato il servizio”. E' amareggiato, il segretario di Stato Morganti, nel mirino ancora una volta del Comitato per la Qualità della Scuola, tornato a riunirsi dopo le assemblee pubbliche dei giorni scorsi. L'obiettivo è mantenere alta l'attenzione – e la pressione sulle autorità – riguardo al riordino scolastico che interesserà la scuola entro il 31 marzo, come previsto dalla Legge Finanziaria. Il gruppo di lavoro - formato da docenti, genitori dell'associazione Pro Bimbi e cittadini – denuncia una situazione difficilmente sostenibile, che avrebbe caratterizzato l'ultimo triennio. Drastica riduzione delle sostituzioni, degli incarichi di sostegno, dei fondi per materiale didattico e così via. Tutto ciò – afferma il Comitato – ha portato le scuole a lavorare spessissimo in situazioni di emergenza; se il sistema ha tenuto sul piano della qualità dell'offerta formativa è stato grazie all'impegno e alla professionalità dei dipendenti del settore. Da qui la richiesta di evitare ulteriori tagli, anche se definiti in altro modo. Ma Morganti non ci sta e contesta questa visione. “L'unico problema vero – afferma – è quello delle sostituzioni, dove effettivamente ormai non c'è più margine e dove si rischia davvero di incidere sulla qualità”. Su questo punto è chiaro: “Eviteremo ogni intervento – rassicura - che vada ad alterare il rapporto insegnanti-studenti”. E poi anche una risposta alla lettera firmata da 202 insegnanti delle scuole elementari. “Non è vero che vogliamo privatizzare. Con i centri estivi abbiamo trovato una formula valida, che per il momento i sindacati stanno osteggiando, ma che ritengono possa partire dal prossimo anno”.

Giammarco Morosini

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