Sul piano giudiziario la questione è esaurita da tempo. Già archiviate le posizioni di quei cittadini finiti indagati, per indebito esercizio di una professione, dopo aver inviato contributi al quotidiano. Brutta esperienza per loro, conclusasi con un nulla di fatto. Ma è da un punto di vista politico che il “caso Serenissima” continua a fare discutere. Essendo in gioco un principio basilare come la libertà di opinione, sottolineano le Opposizioni; in particolare RF: molto assertiva su questo dossier. Invocata ripetutamente trasparenza sul ruolo che avrebbero avuto nella genesi dell'indagine il Segretario Ciavatta – che aveva inviato una lettera - ed il Dirigente del Tribunale. Quest'ultimo aveva riferito il 13 maggio in Commissione Affari di Giustizia. Probabilmente era convinto di aver sciolto ogni perplessità; da qui lo sconcerto per alcune successive prese di posizione delle Forze di Minoranza, oltre a ricostruzioni di stampa, definite calunniose.
Tutto ciò lo aveva indotto a richiedere la desecretazione dei verbali dell'audizione. Martedì una nuova seduta della Commissione, e proprio di questo si sarebbe discusso. Condizionale d'obbligo, vista la riservatezza che caratterizza i lavori. Ma secondo un quotidiano locale l'organismo non avrebbe accolto la richiesta di Canzio. Da segnalare, in precedenza, il 30 giugno, la riunione del Consiglio Giudiziario; che ha dato atto come nel caso di specie il Dirigente del Tribunale avesse “agito nel corretto adempimento dei doveri”. E soprattutto vi è una dettagliata ricostruzione della vicenda. A partire dalla missiva del Segretario alla Sanità, giunta in Cancelleria ad inizio marzo, ed indirizzata a Canzio. Già qui vi è una precisazione, apparentemente di secondaria importanza, ma molto dibattuta in Aula consiliare: non si parla infatti di esposto, ma di “segnalazione”. Riguardante peraltro 3 differenti fatti astrattamente di rilevanza penale.
Nella delibera si ricorda poi l'obbligo, per il Dirigente del Tribunale – una volta individuate le potenziali fattispecie di reato -, di “trasmettere” i rispettivi fascicoli ai giudici inquirenti competenti; solo a questi – si sottolinea - spetta il potere di attivare le indagini o archiviare il procedimento. Quindi un altro aspetto dirimente; perché viene rimarcato – per il caso Serenissima – come nella segnalazione si evidenziassero l'assenza di un direttore responsabile, delle necessarie autorizzazioni, e questioni relative alla proprietà. Nessuna indicazione di singoli che avevano inviato contributi al giornale. Individuazione degli indagati effettuata invece in autonomia dal Giudice Inquirente, si sottolinea: “non essendo consentito dalla legge, al Dirigente, di sostituirsi nell'esercizio dell'attività giurisdizionale.