Nel pieno del percorso verso la legge sull'Ivg a San Marino, il commento di Marina Corsi dell'Associazione Accoglienza della Vita e di Vanessa Muratori di Unione Donne Sammarinesi alla abolizione delle sentenza sulla legalizzazione dell'aborto da parte della Corte Suprema americana.
Legge la decisione della Corte in termini prettamente giuridici la Presidente dell'Associazione Accoglienza della Vita, Marina Corsi: “Evidentemente – dice - da 50 anni negli Stati Uniti si era utilizzata una sentenza che aveva fatto dedurre che il diritto all'aborto fosse sancito dalla Costituzione americana. I giudici che si sono espressi ieri hanno dato una giusta interpretazione, riportando alla realtà dei fatti che l'aborto non è un diritto costituzionale, non è presente in alcuni degli emendamenti della costituzione americana. Quando si vuol far recepire una prassi e farla passare come diritto, come nel caso dell'aborto, c'è una forzatura. Fa riflettere non solo la sentenza che ha riportato alla realtà giuridica e sociale una prassi come l'aborto, ma fa riflettere anche il fermento che comunque era già presente oltre-Oceano, in uno dei Paesi più evoluti”. Una decisione quella della Corte Suprema che rappresenta uno spunto importante su cui riflettere, per Marina Corsi, anche alla luce – dice – della posizione europea: “L'Europa tenta da qualche anno addirittura di legiferare perché l'aborto faccia parte dei diritti della persona”.
E' critica Vanessa Muratori di Unione Donne Sammarinesi: “Sembra il colpo di coda dell'amministrazione Trump, con la nomina di tre giudici ultraconservatori spostandone gli equilibri. Già diversi stati del centro sud hanno già leggi antiabortiste che nei prossimi giorni entreranno in vigore. Dal Texas – con l'aborto solo fino alla sesta settimana, quando quasi le donne non si accorgono di essere incinta – o all'Oklahoma, dove la donna che abortisce è punita con pene più alte di quelle previste per lo stupro. Questo per capire la regressione che porterà questa sentenza. Ne subiranno le conseguenze le donne più vulnerabili che ricorreranno all'interruzione volontaria clandestina, quella che fa davvero morire le persone. Questa cosa non dovrebbe entrare nel dibattito sammarinese, non siamo una teocrazia, i partiti non dovrebbero rispondere al clero. La popolazione si è espressa in modo chiarissimo con il referendum al 77%. Non va persa l'occasione di fare una buona legge, che legalizzi l'aborto e soprattutto lo prevenga in modo civile, con l'educazione. la sessualità consapevole, con servizi di pianificazione delle nascite, facilitando la genitorialità, considerando che oggi la maternità è il principale ostacolo alla vita lavorativa. Questo per noi è intollerabile”.