Grosseto si prepara all’incidente probatorio di domani, che a causa del gran numero di partecipanti e giornalisti si terrà in un teatro della città. In questa fase si assumono anticipatamente mezzi di prova prima del dibattimento: l’incidente probatorio viene disposto quando ci sono prove a rischio inquinamento o deterioramento. L’udienza non è pubblica, dovrebbe concentrarsi su operazioni preliminari come la nomina di periti che dovranno analizzare la scatola nera. Il comandante Schettino non ci sarà: per il suo avvocato, è troppo rischioso per il clima che si è creato. Ieri la Procura di Grosseto ha interrotto gli esami del dna e rinviato le autopsie sulle ultime otto persone trovate morte all’interno della Concordia.
Ancora tasselli, testimonianze, per ricostruire la drammatica sera del 13 gennaio e risalire alle responsabilità. Ieri sera nella puntata di Matrix su Canale 5 sono andate in onda altre drammatiche telefonate di chi in quelle ore ha vissuto un incubo. I passeggeri, disperati e completamente smarriti, chiamano incessantemente la centrale operativa di Grosseto per sapere cosa sta accadendo. La prima chiamata ai carabinieri è alle 22, l'ultima alle 00.28. Passeggeri nel panico che chiedono aiuto, madri che piangono perché hanno i propri figli a bordo e non sanno cosa fare, uomini disperati che chiedono ai carabinieri le scialuppe. Anche il medico del Giglio telefona alla centrale in preda alla disperazione: "Ho bisogno della Protezione Civile, mi serve gente, coperte, sono circondata da 4mila persone e sono sola".
Dopo la mezzanotte, inoltre, ancora una volta il capo della capitaneria di porto di Livorno, De Falco, chiama il comandante della Concordia Schettino per chiedergli dati, numeri precisi delle persone ancora a bordo. La risposta? "Credo ci siano dieci persone, credo. Io ora mi trovo sulla scialuppa tra terra e nave".
Ancora tasselli, testimonianze, per ricostruire la drammatica sera del 13 gennaio e risalire alle responsabilità. Ieri sera nella puntata di Matrix su Canale 5 sono andate in onda altre drammatiche telefonate di chi in quelle ore ha vissuto un incubo. I passeggeri, disperati e completamente smarriti, chiamano incessantemente la centrale operativa di Grosseto per sapere cosa sta accadendo. La prima chiamata ai carabinieri è alle 22, l'ultima alle 00.28. Passeggeri nel panico che chiedono aiuto, madri che piangono perché hanno i propri figli a bordo e non sanno cosa fare, uomini disperati che chiedono ai carabinieri le scialuppe. Anche il medico del Giglio telefona alla centrale in preda alla disperazione: "Ho bisogno della Protezione Civile, mi serve gente, coperte, sono circondata da 4mila persone e sono sola".
Dopo la mezzanotte, inoltre, ancora una volta il capo della capitaneria di porto di Livorno, De Falco, chiama il comandante della Concordia Schettino per chiedergli dati, numeri precisi delle persone ancora a bordo. La risposta? "Credo ci siano dieci persone, credo. Io ora mi trovo sulla scialuppa tra terra e nave".
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