Quando la storia l'ha messa alla prova, la piccola Repubblica non si è tirata indietro: ha accolto con generosità chi fuggiva da bombe e persecuzioni. La differenza la fanno le persone ed è proprio al popolo sammarinese che la comunità ucraina ha voluto dedicare “eterna gratitudine”. Con una targa e un ulivo, simbolo di pace. “Accoglienza e amore verso il prossimo è nel DNA dei sammarinesi”, afferma il Capitano di Castello di Borgo Barbara Bollini. C'erano anche il Capitano di Acquaviva, il Direttore Generale ISS, forze dell'ordine, protezione civile. E accanto al Segretario agli Esteri, i Capitani Reggenti Alessandro Scarano e Adele Tonnini.
Non volevano mancare a questo momento che definiscono “bellissimo, pur nel grigiore della giornata”. La loro presenza esprime vicinanza al popolo ucraino, vicinanza sottolineata nel giorno del loro insediamento. Sono 112 i cittadini ucraini in territorio con il permesso di soggiorno per emergenza. L'anno scorso erano circa 400. Hanno trovato a San Marino asilo e vicinanza umana. E un'accoglienza strutturata grazie a volontariato e famiglie, “che non ha dato solo alloggi ma servizi di ogni genere, scolastici, sanitari, inserimento nel mondo del lavoro. Senza questa sinergia fra pubblico e privato - rimarca il Segretario agli Esteri Luca Beccari – lo Stato, da solo, non ci sarebbe riuscito”. Il Titano ha fatto la sua parte, “forse in proporzione più di altri Stati, perché se guardiamo ai nostri numeri, l'1% della nostra popolazione – continua - è un dato importante”.
Svetlana Paolini parla a nome della sua comunità. Conosce bene San Marino, l'ha scelta come sua casa circa 30 anni fa. “C'è il detto popolare che chi è sazio non può capire un affamato. Invece non è stato così, i sammarinesi hanno riservato un'accoglienza strepitosa. Mi hanno colpito le parole di una signora, un anno fa. Mi disse: ho un appartamento di 50 metri ma se serve accolgo i cittadini ucraini. Non c'è bisogno di dire altro”.