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Daniela Giannoni (RETE): “road map” della Maggioranza per varare Legge su IVG entro agosto

Mentre la politica si prepara alla seconda lettura del progetto di legge, tornano a farsi sentire le associazioni

27 giu 2022
Daniela Giannoni (archivio RTV)
Daniela Giannoni (archivio RTV)

Come un sasso nello stagno, le notizie provenienti da Oltreoceano. Su un tema che continua a dividere le coscienze, anche in Repubblica; e ciò al netto della chiara indicazione giunta dal referendum. Da registrare – intanto -, sul fronte politico, un'iniziativa di Daniela Giannoni, a margine dei lavori consiliari. Nella giornata conclusiva della sessione, infatti, la Consigliera di RETE aveva promosso una raccolta firme per sollecitare la convocazione d'urgenza della Commissione, entro il mese corrente. Una mossa che “ha attirato finalmente l'attenzione su questo tema”, commenta oggi Giannoni. Che registra una volontà della Maggioranza a collaborare, per giungere ad una stesura di ampia condivisione. Richiesta tuttavia una tempistica meno perentoria, per consentire confronti ad un tavolo allargato alle Opposizioni.

La seduta della Commissione dovrebbe dunque tenersi nel mese di luglio – rimarca l'esponente di RETE -; e ciò per consentire il perfezionamento dell'iter consiliare del PdL entro agosto: rispettando così la deadline dei 120 giorni dalla prima lettura. Una risposta, dunque, ad UDS; che proprio oggi invoca responsabilità e celerità; per una legge moderna”, che recepisca non solo il quesito, “ma anche i principi alla base di una buona normativa sull'IVG”, si legge in un comunicato. Contrarietà, poi, alle proposte di emendamento avanzate da “Uno di Noi”; poiché dietro “una falsa tutela delle donne” - recita la nota - si celano “ostacoli concreti” all'interruzione volontaria di gravidanza.

Dal canto suo l'associazione – già Comitato Contrario interviene sulla recente decisione della Corte Suprema statunitense. “Plaudiamo al coraggio” dimostrato dai Giudici, è scritto in un comunicato; dove vengono definite “fuori luogo ed inaccettabili” le reazioni registratesi nel Vecchio Continente. “Anche in Europa l'aborto non è un diritto costituzionalmente tutelato”, afferma “Uno di Noi”. Ad avviso della quale la sentenza afferma “cose sagge ed ovvie”; riconoscendo ai singoli Stati – a livello nazionale – la possibilità di legiferare in materia.





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