“Il diabete colpisce ancora ma può fare meno paura se lo si affronta come si deve”. E' il messaggio che l'Iss e l'Authority Sanitaria intendono lanciare a chiare lettere per riaccendere i riflettori su una malattia frequente soprattutto tra gli adulti e che richiede interventi mirati per prevenire o ridurre le complicanze di varia natura ad essa collegate. La recente riorganizzazione delle cure territoriali – si è detto - punta proprio a rendere più efficiente la gestione delle cronicità attraverso l'integrazione ospedale-territorio. Come dato di partenza i 2.185 sammarinesi affetti da diabete mellito nel 2015, pari al 7,5% della popolazione. Così dai numeri si passa all'azione: già attivo il Piano diagnostico terapeutico e assistenziale Diabete, PDTA, rivisto e aggiornato per migliorare la cura dei diabetici. Innanzitutto emerge che il 94% dei pazienti sammarinesi controlla regolarmente i livelli glicemici, e questo è un primo passo fondamentale per un buon trattamento della malattia. Il Modulo di Malattie Endocrino-Metaboliche della Medicina Interna provvede quindi alle diagnosi e all’impostazione delle terapie in tutti i pazienti e segue i casi di gestione più complessa, mentre i medici di base con le équipe territoriali seguono successivamente i soggetti, privi di complicanze evolutive, che hanno un controllo soddisfacente della malattia. Si stima che attualmente il 51% dei pazienti diabetici sia in follow-up presso lo stesso Modulo e che il 49% sia invece seguito a livello territoriale. Sullo sfondo l'obiettivo ambizioso di ridurre le complicanze per i pazienti già noti, diagnosticare precocemente quelli non noti e naturalmente ridurre i fattori di rischio nella popolazione, rinforzando l'attenzione sull'infanzia e l'adolescenza.
Riproduzione riservata ©