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Disabilità, ci vuole un linguaggio giusto

All'università La Sapienza di Roma un confronto su comunicazione e disabilità

di Sara Bucci
17 nov 2019
Nel video l'intervista ad alcuni dei relatori: Gaia Peruzzi, associata di sociologia dei Processi culturali; Marco Binotto, ricercatore di sociologia dei Processi Culturali Università La Sapienza e Carlo Giacomini, direttore editoriale Superando.it
Nel video l'intervista ad alcuni dei relatori: Gaia Peruzzi, associata di sociologia dei Processi culturali; Marco Binotto, ricercatore di sociologia dei Processi Culturali Università La Sapienza e Carlo Giacomini, direttore editoriale Superando.it

Soggetto di informazione, non oggetto di comunicazione. Per aiutare il cambiamento del paradigma culturale sulla comunicazione della disabilità- come più volte sottolineato nel corso del convegno "Disabilità, il giusto linguaggio", occorre partire dalle parole. Qualcosa di diverso del 'politicamente corretto'. Poche regole, ma chiare. Valide per ogni articolo giornalistico. Informazione, verifica delle fonti scegliendo la più documentata. Rispetto della diversità di ogni persona con disabilità. Serve insomma un concetto moderno, valido ed attuale. Un linguaggio giusto, che rispetti le regole di pertinenza ed essenzialità.

Nel video l'intervista ad alcuni dei relatori: Gaia Peruzzi, associata di sociologia dei Processi culturali; Marco Binotto, ricercatore di sociologia dei Processi Culturali Università La Sapienza e Carlo Giacomini, direttore editoriale Superando.it 


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