“Il progetto viaggia su un solo binario: il rispetto delle leggi e delle norme che regolano la realizzazioni di impianti” di questo tipo. Parla Simone Sammaritani, amministratore delegato di Aurora srl, società legata al progetto della nuova discarica a Riceci, nel Comune di Petriano, vicino a Urbino. Un impianto di 45 ettari che si chiamerà “LaBattista” e che prevede il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi e non valorizzabili.
Sulla realizzazione si sono scatenate proteste e polemiche. “Abbiamo avviato l'iter con grande fiducia, trasparenza e responsabilità”, afferma Sammaritani. Le regole del settore, spiega, “sono molto severe”. Il progetto coinvolge sia soggetti italiani che sammarinesi. Proprio sulle questioni legate alle società si sofferma il gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra.
"E' particolare - sostiene Francesco Emilio Borrelli, deputato del gruppo Verdi e Sinistra - che una società partecipata pubblica faccia un'altra società con una realtà di San Marino di cui non riusciamo ad avere elementi. Sull'operazione vogliamo avere il massimo della chiarezza".
Il capitale della Aurora srl è per il 60 per cento della Ecoservizi srl, impresa del Titano che ha come azionista di riferimento l'imprenditore Ambrogio Rossini, e per il 40 per cento di Marche Multiservizi, multi utility a partecipazione pubblica. La Aurora difende il progetto che, come rimarca Sammaritani, “porta la firma dei migliori professionisti ed esperti”. Il fatto di avere Marche Multiservizi come partner tecnologico, per Sammaritani, “aumenta la garanzia di efficienza e responsabilità”.
Poi c'è la questione ambientale ed economica. Su questo si concentra l'interrogazione della capogruppo alla Camera di Verdi e Sinistra, Luana Zanella, che si rivolge ai ministri di Agricoltura, Ambiente, Salute e Cultura. Chiede, tra le altre cose, se ci saranno rischi per la salute, se sia stato fatto lo screening ambientale, se si metterà a rischio il riconoscimento di Caciotta Dop che in quella zona si produce e se l'impianto porterà problemi al 'titolo' Unesco di Urbino.
Dal canto suo, la Aurora srl afferma che l'impianto occuperà solo 15 ettari dei 45 acquisiti e sottolinea che si tratta di un'area “estremamente compromessa”, sia per una vecchia discarica comunale “abbandonata” sia per instabilità del terreno. “Recupereremo l'ex discarica mai bonificata – anticipa l'impresa - liberandola dai rifiuti e nei restanti 30 ettari sarà piantumato un nuovo bosco”. “Non ho repliche alle questioni poste dai parlamentari”, prosegue l'amministratore delegato che parla di un'iniziativa “strumentale” e, in merito alla questione discarica in generale, di “fake news”. “Ci siamo fatti e ci faremo carico delle preoccupazioni dei cittadini”, dice Sammaritani che, nel commentare le immagini del progetto rimarca: “sfido chiunque a dire che si tratta di un intervento invasivo o che rovina il paesaggio e l'ambiente”.
Nel servizio l'intervista a Francesco Emilio Borrelli - Deputato Verdi e Sinistra