La legge c’era già dal 1990, ma non veniva rispettata e per adeguare la normativa a quella italiana la segreteria alla sanità sollecitò l’emissione di un decreto ad ulteriore garanzia per la cittadinanza dalla tutela all’esposizione al fumo di tabacco: si contemplava l’istallazione di impianti di aerazione nei locali che ne avessero i requisiti oppure l’obbligo di esposizione dei cartelli di divieto di fumo. In parallelo ai controlli, anche una adeguata opera di sensibilizzazione. Se di controlli – garantiscono i gestori di bar e ristoranti – se ne sono visti pochi, pare però che la legge stia iniziando ad incidere realmente sulle abitudine sociali, cambiandole. Una conferma dallo stesso segretario alla sanità, Massimo Rossini: “Nei locali a San Marino non si fuma più, non solo per via della normativa, ma perché sta cambiando proprio l’abitudine dei cittadini. Il territorio è piccolo ed è facile mappare la situazione: sono forse 2 o 3 i locali dove ancora si continua a fumare. Più che controlli e divieti – conclude Rossini - credo valgano le campagne di sensibilizzazione”.
Dello stesso avviso anche il responsabile del Servizio di Igiene Ambientale, Renaldo Renzi: “Bisogna continuare ad insistere nella prevenzione e a ribadire che il fumo fa male. Per quanto riguarda il nostro servizio – spiega Renzi – a noi spetta autorizzare l’istallazione degli impianti di aerazione. In quest’anno sono arrivate diverse richieste e ne abbiamo anche autorizzate, ma il nostro auspicio è che pian paino si arrivi a non fumare affatto”.
Dello stesso avviso anche il responsabile del Servizio di Igiene Ambientale, Renaldo Renzi: “Bisogna continuare ad insistere nella prevenzione e a ribadire che il fumo fa male. Per quanto riguarda il nostro servizio – spiega Renzi – a noi spetta autorizzare l’istallazione degli impianti di aerazione. In quest’anno sono arrivate diverse richieste e ne abbiamo anche autorizzate, ma il nostro auspicio è che pian paino si arrivi a non fumare affatto”.
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