Il 28 gennaio in Senato arriverà in prima lettura il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Mentre le piazze si mobilitano a favore o contro, anche il Pd rischia la spaccatura sull'articolo 5, la cosiddetta “stepchild adoption”. Due senatori ci hanno spiegato perché non voterebbero la legge così com'è.
Un gruppo di senatori del Pd rischia di affossare la legge Cirinnà che sancirebbe la regolarizzazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, come richiesto a più riprese anche dall'Europa, che continua a riprendere l'Italia per i suoi gravi ritardi in materia. L'articolo della discordia è il 5, adozione dei figli da parte di coppie gay. Se bambini esistono già, tutto bene: ma la legge, dicono, non deve consentire in nessun modo la pratica dell'utero in affitto.
Francesca Biliotti
Nel video le interviste ai senatori Pd Giorgio Santini ed Emma Fattorini
Un gruppo di senatori del Pd rischia di affossare la legge Cirinnà che sancirebbe la regolarizzazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, come richiesto a più riprese anche dall'Europa, che continua a riprendere l'Italia per i suoi gravi ritardi in materia. L'articolo della discordia è il 5, adozione dei figli da parte di coppie gay. Se bambini esistono già, tutto bene: ma la legge, dicono, non deve consentire in nessun modo la pratica dell'utero in affitto.
Francesca Biliotti
Nel video le interviste ai senatori Pd Giorgio Santini ed Emma Fattorini
Riproduzione riservata ©