Non solo materie ed energie. Ecomondo (Rimini Fiera, 6-9 novembre) metterà al centro dell'attenzione anche la necessità di diminuire gli sprechi alimentari. Giovedì 7 novembre, alle 9.30, è in programma il forum 'Ridurre e prevenire gli sprechi alimentari: a che punto siamo in Europa e in Italia?', promosso insieme al Parlamento Europeo-Commissione agricoltura e sviluppo rurale. Nei Paesi più 'ricchi' la parte preponderante degli sprechi alimentari avviene a livello domestico. Secondo una stima della Direzione Generale per l'Ambiente della Commissione europea, il 42% del totale degli sprechi (76 kg pro-capite per anno) si materializza all'interno delle mura domestiche (il 25% della spesa alimentare in peso). Almeno il 60% di questo spreco potrebbe essere evitato. In Italia, secondo i dati elaborati da Last Minute Market e dal suo osservatorio Waste Watcher in parnership con SWG, lo spreco alimentare rappresenta l'1,19% del Pil. Gettando via il cibo si sprecano anche le risorse naturali limitate - suolo, acqua, energia - utilizzate per produrre, trasformare, distribuire e poi smaltire, con impatti negativi non solo dal punto di vista economico ma anche ecologico e sociale. Per ridurre e prevenire lo spreco di alimenti il Parlamento europeo ha votato una Risoluzione che definisce obiettivi specifici da conseguire entro il 2014 per poi dimezzare entro il 2025 lo spreco alimentare. 'A che punto siamo in Europa e in Italia?' Le risposte al forum di Ecomondo, introdotto da Andrea Segrè (Presidente Last Minute Market e Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Università di Bologna).
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