Si sono svolte nel sangue le elezioni afghane. Attentati e violenze a ripetizione, con numerose vittime. Nella provincia di Herat, area sotto comando italiano, un bus è saltato su un ordigno: sei i morti e cinque i feriti. Colpi di kalashnikov e razzi sono stati sparati nel pomeriggio contro alcuni capisaldi dei militari italiani a Bala Morgab e Bala Baluk: nessun ferito, né danni per gli alpini, che hanno risposto al fuoco usando i mortai. Nella notte invece diversi razzi sono stati lanciati su Kabul e Jalalabad e poi su Herat. Almeno cinque le vittime. Secondo i talebani, sarebbero stati compiuti attacchi contro 150 seggi. La stima ufficiale dell’affluenza alle urne è del 40%. Dopo aver superato lo scoglio del voto, domani il presidente Karzai dovrebbe firmare il decreto che istituisce un Alto Consiglio di pace incaricato di avviare un dialogo con i talebani, appoggiato dall’Isaf. Lo ha riferito il generale Petraeus. Intanto, il tenente Alessandro Romani, ucciso ieri in uno scontro a fuoco, è stato ricordato dai commilitoni nel corso di una cerimonia funebre. La salma arriverà domani pomeriggio in Italia. Lunedì mattina sarà allestita la camera ardente al Celio di Roma. Le esequie si terranno alle 15.30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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