L'Emilia-Romagna si stringe attorno a Gessica, la ragazza vittima di un'aggressione a base di acido. E lo fa tramite il presidente Stefano Bonaccini che ieri mattina si è recato al Bufalini di Cesena per incontrarla. "Ho voluto portarle l'abbraccio di tutta la comunità regionale, dirle che non è sola e che non lo sarà nei mesi a venire. Davvero per tutto ciò che potremo fare, saremo accanto a lei e ai suoi famigliari". Con Bonaccini anche l'assessore alle Pari opportunità, Emma Petitti. Bonaccini e Petitti che poi hanno contattato la mamma di Gessica, cui hanno assicurato vicinanza e impegno, a partire dalla decisione di voler costituire la Regione parte civile nell'ambito del procedimento penale relativo all'attacco di cui è rimasta vittima la ragazza.
"Crediamo si tratti di un gesto importante - sottolinea il presidente della Giunta - espressamente previsto dalla legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere di fronte a casi di violenza di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della nostra comunità. Lo dobbiamo a Gessica e a tutte le donne che subiscono violenza. Ma quello che serve - sottolinea Bonaccini - è innanzitutto un cambio di passo culturale, in una società che deve lasciarsi alle spalle logiche di violenza inaccettabili, per abbandonare definitivamente modelli sociali e educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani".
"Crediamo si tratti di un gesto importante - sottolinea il presidente della Giunta - espressamente previsto dalla legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere di fronte a casi di violenza di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della nostra comunità. Lo dobbiamo a Gessica e a tutte le donne che subiscono violenza. Ma quello che serve - sottolinea Bonaccini - è innanzitutto un cambio di passo culturale, in una società che deve lasciarsi alle spalle logiche di violenza inaccettabili, per abbandonare definitivamente modelli sociali e educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani".
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