"Pochi i danni materiali e nessun ferito, ma lo spavento è stato enorme racconta la donna che insieme al marito è stata svegliata dall’esplosione – simile a quella di un grosso petardo - avvenuta appena sotto la camera da letto. In quel momento in casa c’era anche l’anziano padre dell’uomo, mentre il giovane figlio non era ancora rientrato. “Subito dopo il botto abbiamo guardato fuori dalla finestra – aggiunge la signora – e abbiamo visto che c’erano delle fiamme di fronte alla porta di casa. Stava andando a fuoco lo zerbino. Con mio marito siamo scesi velocemente e con una baccinella d’acqua le abbiamo spente. Non abbiamo notato nessuno nelle vicinanze”.
La coppia non ha chiamato subito la Gendarmeria che è stata invece avvertita dell’accaduto poco dopo le 4 quando il figlio è rientrato a casa. A causare lo scoppio un ordigno artigianale, a basso potenziale – costituito da un involucro metallico – simile ad una tanica d’olio da 5 litri – e riempito con polvere pirica o da sparo.
Non c’è stata una vera e propria deflagarazione – fa sapere la Gendarmeria – altrimenti i danni sarebbero stati maggiori e i vetri della porta si sarebbero rotti. Vicino all’esplosione anche tracce di benzina, che però potrebbero essere casuali.
Il tenore di vita della famiglia che vive nell’abitazione di via del Dragone, allontanerebbe l’ipotesi dell’estorsione.
Ma circa un mese fa, per una settimana, al telefono di casa, in piena notte arrivarono misteriose telefonate mute. Forse potrebbe esserci un qualche collegamento con l’altrettanto misteriosa esplosione che ha turbato la quiete del pacifico castello di Montegiardino.
La coppia non ha chiamato subito la Gendarmeria che è stata invece avvertita dell’accaduto poco dopo le 4 quando il figlio è rientrato a casa. A causare lo scoppio un ordigno artigianale, a basso potenziale – costituito da un involucro metallico – simile ad una tanica d’olio da 5 litri – e riempito con polvere pirica o da sparo.
Non c’è stata una vera e propria deflagarazione – fa sapere la Gendarmeria – altrimenti i danni sarebbero stati maggiori e i vetri della porta si sarebbero rotti. Vicino all’esplosione anche tracce di benzina, che però potrebbero essere casuali.
Il tenore di vita della famiglia che vive nell’abitazione di via del Dragone, allontanerebbe l’ipotesi dell’estorsione.
Ma circa un mese fa, per una settimana, al telefono di casa, in piena notte arrivarono misteriose telefonate mute. Forse potrebbe esserci un qualche collegamento con l’altrettanto misteriosa esplosione che ha turbato la quiete del pacifico castello di Montegiardino.
Riproduzione riservata ©