Dopo la tempesta la quiete. In questo caso è ancora troppo presto per dirlo. Si riuniranno venerdì i sindacati con tutto il personale docente schierati contro l'esternalizzazione delle scuole di infanzia e asili nido di Rimini, così come voluto dal comune. L'amministrazione intanto rimane sulle sue posizioni e ricorda che scadrà domani il termine per partecipare al bando della gestione integrata di strutture per l’infanzia. Proprio ieri, nel giorno in cui si svolgeva il consiglio comunale, il personale precario ha spedito una lettera al premier Matteo Renzi, per informarlo sui servizi educativi riminesi e affinché si attivi per rompere la mancanza di dialogo con l’amministrazione comunale. La paura degli insegnanti precari è il taglio dei posti e per un possibile “continuo turn over di personale e appalti”. Esternalizzare, nel senso che il comune ricorrerebbe ad altre imprese per lo svolgimento del proprio processo produttivo. Pochi giorni fa una nota anche per il sindaco Andrea Gnassi perché per le insegnanti “era l'unico modo per poter parlare e per ottenere risposte alle numerose domande rivolte da mesi al primo cittadino”. I malumori sono forti. Dalla Uil, che si muove compatto insieme alle altre sigle sindacali, il segretario Giuseppina Morolli fa sapere che ancora sono in attesa di ricevere “i dati delle motivazioni per le quali non possono assumere il personale insegnanti in base al decreto Madia”. Le mosse da parte delle associazioni di categoria sono già in agenda. In primo luogo, tramite i legali si vedrà la possibilità di appellarsi all'articolo 28 per comportamento antisindacale. Secondi passaggio, ricorrere al Tar.
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