“Ci ha visti l’Europa. Ringraziamo Rtv per questa opportunità”. Così i Miodio hanno commentato a caldo la loro esclusione dalla finale dell’Eurofestival. Era uno scontro tra Davide e Golia, ma San Marino si è battuto con onore. L’esibizione dei Miodio è stata perfetta ma non è bastata a sconfiggere giganti come la Russia – con dalla sua i voti dei paesi dell’est – o l’Azerbaigjan, new entry che ha puntato tutto su uno spettacolo ad effetto, bombardando mediaticamente da circa un anno i paesi che vi partecipano. Difficile, dalla Repubblica, percepire la portata di questa manifestazione e l’entusiasmo che suscita. L’Italia è infatti tra i pochi paesi in Europa a non prendervi parte ed è quindi normale che sia solo sfiorata dall’eco di questo evento che oltre ad essere una gara musicale è diventato un fenomeno sociale, una vetrina eccezionale per artisti e nazioni. Per passare il turno molti paesi si affidano al voto di scambio, mosso da affinità culturali, di lingua o di confine. Anche per questa ragione nessuno dei bookmaker puntava su San Marino. La posizione geografica della Repubblica non ci ha avvantaggiato. Così come non ci ha aiutato l’esserci esibiti tra i primi. La scelta avviene per sorteggio ed ogni anno gli artisti in gara incrociano le dita per salire sul palco per ultimi in modo da farsi ricordare dal pubblico a casa. Insomma, l’amarezza – come è ovvio – c’è, ma c’è anche molta soddisfazione, dato che la nostra piccola nazione è stata capace di entusiasmare. Tanto che ad un certo punto, contro tutti i pronostici, qualcuno tra gli addetti ai lavori ha pensato che avremmo anche potuto farcela data la risposta dei fans: i Miodio hanno infatti strappato alla platea applausi entusiastici. Ora la carovana festivaliera riprende il suo viaggio. Giovedì la seconda semifinale e sabato la finalissima.
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