Forse i presenti non saranno stati 2 milioni, come dichiarato dagli organizzatori, certamente al Circo Massimo c'era un mare di gente, proveniente da tutta Italia e non solo. Davanti al palco un enorme striscione, con un messaggio dalla terminologia renziana: “no alla rottamazione della famiglia”. Non è stato l'unico riferimento al Premier; tra la folla campeggiava anche un “Renzi ci ricorderemo”, per far capire che il sostegno al disegno di legge della senatrice PD Cirinnà, avrà conseguenze, alle urne. Del ddl si contesta soprattutto l'estensione, alle coppie omosessuali, della possibilità di accedere alla cosiddetta “stepchild adoption”. Nonostante l'impronta laica voluta dagli organizzatori, è comunque arrivato l'endorsement di Angelo Bagnasco che ha definito la manifestazione dalle finalità “assolutamente necessarie”. Sostegno al Family day anche dal rabbino capo di Roma. “I bambini – ha scritto Di Segni in una lettera - non sono animali da esperimento”. Molti i politici presenti: dal ministro dell'ambiente Galletti, alla leader di Fratelli d'Italia, che proprio in questa occasione ha dichiarato di essere incinta. “Sono sempre più convinta – ha aggiunto - che il ddl sia una legge contro i bambini”. Agli antipodi la posizione di Nichi Vendola, che ha parlato di un “giubileo dell'intolleranza”
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