Don Oreste c’è. A quasi due mesi dalla sua scomparsa la sua opera prosegue, cammina sulle sue gambe, proprio come – probabilmente – egli avrebbe desiderato. Giornata importante per la Papa Giovanni XXIII.
Un centinaio di giovani con problemi di droga, dopo un periodo di recupero in comunità, tornano alla vita cosiddetta normale.
Sicuramente con una maggiore forza interiore, per fronteggiare i piccoli grandi problemi della quotidianità.
Un giorno di festa, celebrato, nella parrocchia della resurrezione, alla grotta rossa dal Cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Consiglio Pontificio per i laici.
"E' un avvenimento importante non solo per la nostra Comunità - commenta il vice-responsabile dell'Associazione, Giovanni Ramonda - ma per tutta la Chiesa nella quale la Comunità Papa Giovanni XXIII opera e vive il proprio carisma, che consiste nel conformare la vita a Gesù povero e servo e nel condividere direttamente la vita con gli ultimi. Chi sceglie di distruggersi con l'alcool e con la droga in fondo è una persona dal cuore ferito, che non riesce a perdonarsi. Solo l'incontro misericordioso e la fedeltà del Padre che Cristo ci mostra nel Vangelo, permettono la vera e piena accettazione di sé stessi, e quindi la nascita della gioia e della pace interiore".
L'associazione Papa Giovanni XXIII ha 36 comunità terapeutiche in Italia e all'estero in Croazia, Russia, Cile, Brasile, Bolivia e Olanda.
Un centinaio di giovani con problemi di droga, dopo un periodo di recupero in comunità, tornano alla vita cosiddetta normale.
Sicuramente con una maggiore forza interiore, per fronteggiare i piccoli grandi problemi della quotidianità.
Un giorno di festa, celebrato, nella parrocchia della resurrezione, alla grotta rossa dal Cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Consiglio Pontificio per i laici.
"E' un avvenimento importante non solo per la nostra Comunità - commenta il vice-responsabile dell'Associazione, Giovanni Ramonda - ma per tutta la Chiesa nella quale la Comunità Papa Giovanni XXIII opera e vive il proprio carisma, che consiste nel conformare la vita a Gesù povero e servo e nel condividere direttamente la vita con gli ultimi. Chi sceglie di distruggersi con l'alcool e con la droga in fondo è una persona dal cuore ferito, che non riesce a perdonarsi. Solo l'incontro misericordioso e la fedeltà del Padre che Cristo ci mostra nel Vangelo, permettono la vera e piena accettazione di sé stessi, e quindi la nascita della gioia e della pace interiore".
L'associazione Papa Giovanni XXIII ha 36 comunità terapeutiche in Italia e all'estero in Croazia, Russia, Cile, Brasile, Bolivia e Olanda.
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