Quest’anno si cambia. Il Ministro Gelmini, del resto, lo aveva annunciato da tempo. Gli incentivi alle Università saranno basati su criteri meritocratici e, in base alle stime del Sole 24 Ore, sarà l’Ateneo bolognese a trarne maggiore giovamento; a seguire Padova e Torino. L’Alma Mater dovrebbe ottenere nel 2009 un bonus di oltre 30 milioni di euro, giustificato dai forti investimenti nella ricerca. Il decreto con la nuova ripartizione dei fondi è atteso per fine mese. Ma nei giorni scorsi l’Università di Bologna aveva addirittura rilanciato, chiedendo l’erogazione dei finanziamenti ministeriali - destinati agli Atenei di nuova costituzione - per le sedi romagnole dell’Ateneo. La richiesta - rivolta ai parlamentari della regione – è giustificata dai numeri. Gli studenti delle sedi decentrate di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna sono quasi 20.000: un quarto del totale dell’intero Ateneo felsineo. I professori 368, i ricercatori 302. Il multi-campus romagnolo, riconosce lo stesso Ministero all’istruzione, è un modello di università a valenza regionale che può confrontarsi con i migliori sistemi di università pubbliche locali. I vertici dell’Alma Mater Studiorum chiedono si prenda atto di tutto ciò.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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