Per le polemiche, le accuse, le inchieste c’è tempo. Oggi era il giorno del dolore, del raccoglimento. Evaristo Fabbrucci – Paolo per tutti – era pieno di amici; alla Chiesa Regina Pacis di Rimini anche i colleghi di lavoro, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali sammarinesi, della Segreteria di Stato al Lavoro, e poi tante altre persone colpite dalla notizia di questa morte assurda. Tutti stretti intorno alla famiglia di Evaristo: alla moglie, al figlio trentenne. “Il lavoro - ha detto Don Lauro Bianchi nell’omelia - dovrebbe essere fondamentale per dare spazio alla creatività e alla dignità dell’uomo; invece, nella nostra società, si è ridotto a caccia al profitto e sfruttamento della persona. Quanto accaduto non è casuale, e deve fare riflettere sulle responsabilità di tutti”. Ad officiare le esequie anche Don Giuseppe Innocentini, in rappresentanza del Vescovo di San Marino. Al termine della cerimonia poca voglia di parlare da parte dei colleghi di Fabbrucci… ma dolore, rabbia. Posata sul feretro una sciarpa della Juventus: la squadra del cuore di Evaristo, che ora riposa nel cimitero di Rimini.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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