Domani sarà la giornata Internazionale per la commemorazione e la dignità delle vittime del crimine di genocidio. “San Marino ha sostenuto con convinzione la risoluzione dell'assemblea delle Nazioni Unite per la sua istituzione” ricordano i Capitani Reggenti nel loro messaggio:
“Il Genocidio rappresenta la cosa peggiore dell’umanità. Ricordare gli eventi del passato e rendere omaggio a coloro che sono morti dovrebbe rafforzare la nostra determinazione a impedire che si ripetano”.
E così a settembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 9 dicembre, anniversario della Convenzione sul Genocidio del 1948, come Giornata Internazionale per la Commemorazione e la dignità delle vittime e della prevenzione di questo crimine.
“Ancora oggi purtroppo- scrivono i Capitani Reggenti- gruppi etnici, razziali e religiosi continuano ad essere discriminati, perseguitati,costretti ad abbandonare la propria terra per cercare altrove rifugio e protezione”. La giornata commemorativa sollecita gli Stati a reagire ad ogni forma di discriminazione e rafforza la Convenzione del 1948, cui anche San Marino ha dato attuazione con l'approvazione nel 2014 di una legge che introduce il crimine di genocidio e punisce ogni comportamento teso a colpire un gruppo sociale o nazionale per motivi di odio razziale o religioso. Ed è in questa giornata che da San Marino i Capi di Stato riaffermano l'impegno a difesa dei diritti umani votato il 24 aprile dal Consiglio Grande e Generale per voce sola, si augurano un impegno sempre più condiviso a difesa di ideali come rispetto e tolleranza, ricordano l'importanza di campagne come 'No Hate', promossa da un'alleanza di parlamentari del consiglio d'Europa per iniziative di sensibilizzazione contro razzismo, odio e intolleranza.
Perché l'antidoto contro la discriminazione si chiama conoscenza.
Di seguito il "Messaggio degli Ecc.mi Capitani Reggenti in occasione della Giornata Internazionale per la commemorazione e la dignità delle vittime del crimine di genocidio e della prevenzione di tale crimine"
L’11 settembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 9 dicembre Giornata Internazionale per la commemorazione e la dignità delle vittime del crimine di genocidio e della prevenzione di tale crimine.
Dopo le tragiche vicende che hanno segnato il secolo scorso, la comunità internazionale ha maturato una più profonda consapevolezza della barbarie cui possono portare l’intolleranza, l’odio e la persecuzione nei confronti di individui e
di interi popoli a causa della diversa razza, etnia o religione.
Una consapevolezza che ha portato al riconoscimento che il genocidio, sia esso commesso in tempo di pace che in tempo di guerra, costituisce un crimine di diritto internazionale che richiede la più ampia cooperazione per prevenire tutte le forme di genocidio, affinché dolorosi episodi storici non si ripetano mai più.
Con tale spirito, l’Assemblea delle Nazioni il 9 dicembre 1948 ha adottato la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, per punire severamente chiunque commetta questo aberrante crimine e qualunque forma di comportamento o ideologia che, se non efficacemente contrastati, possano portare a esso.
Ma ancora oggi, purtroppo, gruppi etnici, razziali e religiosi continuano ad essere discriminati, perseguitati, costretti ad abbandonare la propria terra per cercare altrove rifugio e protezione, quando non addirittura annientati. Diventa quindi estremamente significativa una giornata che ricordi e onori la memoria delle tante vittime innocenti di una barbarie che rischia ancor più di perpetrarsi quando non se ne custodisce la memoria e su di essa cade un colpevole silenzio.
Anche il nostro Paese ha sostenuto con convinzione la risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite che istituisce questa giornata commemorativa, nella convinzione che occorra sollecitare gli Stati e la comunità internazionale a reagire, rapidamente e con fermezza, ad ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti umani fondamentali. La Convenzione del 1948 si conferma quale importante ed efficace strumento internazionale di prevenzione e di repressione di ogni atto commesso con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale e religioso.
Una convenzione cui anche la Repubblica di San Marino ha dato attuazione con l’approvazione, nel 2014, di una legge che introduce anche nel nostro ordinamento il crimine di genocidio e punisce ogni comportamento e atto teso a colpire un gruppo sociale o nazionale per motivi di odio razziale, religioso ed etnico.
La Reggenza desidera, in questa giornata, riaffermare anche l’impegno espresso con l’Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale lo scorso 24 aprile, un impegno affinché il nostro Stato svolga un ruolo vigile e attivo nella difesa degli inviolabili diritti degli esseri umani.
La Reggenza formula, altresì, l’auspicio che possa essere sempre più condiviso l’impegno a difendere e promuovere quegli ideali di rispetto, di tolleranza e di solidarietà che costituiscono il miglior antidoto contro ogni sorta di discriminazione fra persone e popoli, certa che questa giornata possa contribuire a tale compito.
La Reggenza rivolge altresì il proprio plauso alla campagna “No Hate” promossa, ad inizio di quest’anno, da un’alleanza di parlamentari del Consiglio d’Europa impegnati a realizzare iniziative sempre più efficaci di sensibilizzazione contro il razzismo, l’odio e l’intolleranza.
“Il Genocidio rappresenta la cosa peggiore dell’umanità. Ricordare gli eventi del passato e rendere omaggio a coloro che sono morti dovrebbe rafforzare la nostra determinazione a impedire che si ripetano”.
E così a settembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 9 dicembre, anniversario della Convenzione sul Genocidio del 1948, come Giornata Internazionale per la Commemorazione e la dignità delle vittime e della prevenzione di questo crimine.
“Ancora oggi purtroppo- scrivono i Capitani Reggenti- gruppi etnici, razziali e religiosi continuano ad essere discriminati, perseguitati,costretti ad abbandonare la propria terra per cercare altrove rifugio e protezione”. La giornata commemorativa sollecita gli Stati a reagire ad ogni forma di discriminazione e rafforza la Convenzione del 1948, cui anche San Marino ha dato attuazione con l'approvazione nel 2014 di una legge che introduce il crimine di genocidio e punisce ogni comportamento teso a colpire un gruppo sociale o nazionale per motivi di odio razziale o religioso. Ed è in questa giornata che da San Marino i Capi di Stato riaffermano l'impegno a difesa dei diritti umani votato il 24 aprile dal Consiglio Grande e Generale per voce sola, si augurano un impegno sempre più condiviso a difesa di ideali come rispetto e tolleranza, ricordano l'importanza di campagne come 'No Hate', promossa da un'alleanza di parlamentari del consiglio d'Europa per iniziative di sensibilizzazione contro razzismo, odio e intolleranza.
Perché l'antidoto contro la discriminazione si chiama conoscenza.
Di seguito il "Messaggio degli Ecc.mi Capitani Reggenti in occasione della Giornata Internazionale per la commemorazione e la dignità delle vittime del crimine di genocidio e della prevenzione di tale crimine"
L’11 settembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 9 dicembre Giornata Internazionale per la commemorazione e la dignità delle vittime del crimine di genocidio e della prevenzione di tale crimine.
Dopo le tragiche vicende che hanno segnato il secolo scorso, la comunità internazionale ha maturato una più profonda consapevolezza della barbarie cui possono portare l’intolleranza, l’odio e la persecuzione nei confronti di individui e
di interi popoli a causa della diversa razza, etnia o religione.
Una consapevolezza che ha portato al riconoscimento che il genocidio, sia esso commesso in tempo di pace che in tempo di guerra, costituisce un crimine di diritto internazionale che richiede la più ampia cooperazione per prevenire tutte le forme di genocidio, affinché dolorosi episodi storici non si ripetano mai più.
Con tale spirito, l’Assemblea delle Nazioni il 9 dicembre 1948 ha adottato la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, per punire severamente chiunque commetta questo aberrante crimine e qualunque forma di comportamento o ideologia che, se non efficacemente contrastati, possano portare a esso.
Ma ancora oggi, purtroppo, gruppi etnici, razziali e religiosi continuano ad essere discriminati, perseguitati, costretti ad abbandonare la propria terra per cercare altrove rifugio e protezione, quando non addirittura annientati. Diventa quindi estremamente significativa una giornata che ricordi e onori la memoria delle tante vittime innocenti di una barbarie che rischia ancor più di perpetrarsi quando non se ne custodisce la memoria e su di essa cade un colpevole silenzio.
Anche il nostro Paese ha sostenuto con convinzione la risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite che istituisce questa giornata commemorativa, nella convinzione che occorra sollecitare gli Stati e la comunità internazionale a reagire, rapidamente e con fermezza, ad ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti umani fondamentali. La Convenzione del 1948 si conferma quale importante ed efficace strumento internazionale di prevenzione e di repressione di ogni atto commesso con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale e religioso.
Una convenzione cui anche la Repubblica di San Marino ha dato attuazione con l’approvazione, nel 2014, di una legge che introduce anche nel nostro ordinamento il crimine di genocidio e punisce ogni comportamento e atto teso a colpire un gruppo sociale o nazionale per motivi di odio razziale, religioso ed etnico.
La Reggenza desidera, in questa giornata, riaffermare anche l’impegno espresso con l’Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale lo scorso 24 aprile, un impegno affinché il nostro Stato svolga un ruolo vigile e attivo nella difesa degli inviolabili diritti degli esseri umani.
La Reggenza formula, altresì, l’auspicio che possa essere sempre più condiviso l’impegno a difendere e promuovere quegli ideali di rispetto, di tolleranza e di solidarietà che costituiscono il miglior antidoto contro ogni sorta di discriminazione fra persone e popoli, certa che questa giornata possa contribuire a tale compito.
La Reggenza rivolge altresì il proprio plauso alla campagna “No Hate” promossa, ad inizio di quest’anno, da un’alleanza di parlamentari del Consiglio d’Europa impegnati a realizzare iniziative sempre più efficaci di sensibilizzazione contro il razzismo, l’odio e l’intolleranza.
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