Venerdì 7 aprile è la Giornata Mondiale della Salute: il tema di quest’anno è “salute per tutti” un concetto che richiama quello di “salute globale”, unica chiave per poter garantire la sopravvivenza di tutte le specie, compresa quella umana.
Tra le sostanze che destano maggiore preoccupazione, sottolinea in una nota il WWF, ci sono i pesticidi usati in agricoltura, un vero e proprio problema di salute pubblica: nonostante questo, l’impiego di pesticidi a livello globale è quasi raddoppiato dal 1990 e l’Italia è il secondo maggiore mercato di pesticidi nell’UE secondo i dati Eurostat.
Una economia di veleni legalizzati, come la definisce il WWF che, in occasione della Giornata mondiale della Salute, rilancia l’ “Atlante dei pesticidi”, da poco pubblicato con la Coalizione Cambiamo Agricoltura. Questo report oltre a fornire informazioni riguardo il ruolo significativo che queste sostanze hanno nel determinare il declino della biodiversità, conferma la loro pervasività in tutte le matrici ambientali e i conseguenti effetti negativi sulla salute delle persone. Tesi confermata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che stima oltre 385 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi e 258.000 decessi ogni anno in tutto il mondo.
Oltre alla perdita di biodiversità (in primis di insetti impollinatori), l’uso di pesticidi determina la perdita di fertilità dei suoli e il progressivo inquinamento delle falde acquifere. Queste sostanze o i loro metaboliti si ritrovano ormai moltissimi alimenti e organismi, compreso l’uomo per il quale comportano un incremento del rischio di patologie cronico-degenerative. Donne e bambini sono i soggetti più sensibili e più a rischio.
I singoli pesticidi vengono spesso diffusi nell’ambiente contemporaneamente a tanti altri e ad altre sostanze, creando di fatto dei cocktail chimici che possono amplificare esponenzialmente gli effetti sulla nostra salute.
Il consumo globale di pesticidi è in aumento, con un mercato che ha raggiunto un valore di 84,5 miliardi di dollari nel 2019, con tasso di crescita inarrestabile che quest’anno raggiungerà l’11,5%, sfiorando i 130,7 miliardi di dollari. Nel 2020 in Italia sono stati venduti 125 milioni di kg di sostanze chimiche per l’agricoltura, 5,2 kg/ettaro. Nel 2021 la superficie agricola coltivata senza veleni in Italia era ancora solo il 17,4%.
Per il WWF l'unica soluzione è l’agricoltura biologica. L’Italia è ai primi posti in Europa per export di prodotti biologici certificati mentre i consumi interni restano bassi, sebbene i dati dimostrino che il consumo di prodotti biologici in Italia è quasi raddoppiato in 10 anni e in costante crescita, seppur lentamente. Scegliere di acquistare prodotti bio, liberi da veleni, contribuisce non solo alla crescita dell’agricoltura biologica, ma anche alla tutela della propria salute.