Basta con le diatribe tra giudici o tra gruppi di giudici, che si trascinano da tempo. Da parte dei magistrati, come era prevedibile, nessuna presa di posizione. “Il clima conflittuale all’interno del Tribunale incide – secondo il Segretario alla Giustizia – anche sull’efficienza”. “Tra figure istituzionali di alto profilo come i magistrati non è accettabile che ci siano conflitti e atteggiamenti come se fossero in un ufficietto qualsiasi”. “Se andiamo a vedere la distribuzione del lavoro – dichiara – c’è chi produce molto e chi produce poco”. Sullo sfondo, intanto, resta da risolvere la questione della nomina del magistrato dirigente. Il primo tentativo del consiglio giudiziario plenario si è infatti risolto con un nulla di fatto. Per l’elezione servivano almeno 14 voti: l’attuale magistrato dirigente Valeria Pierfelici ne ha ottenuti 13 e Rita Vannucci 10. Il caso ha messo in luce questioni interpretative sulla maggioranza richiesta per l’elezione. A tal proposito in tempi brevi il Segretario di Stato Casali presenterà un progetto di legge stralcio per fare chiarezza. Ed è già stato avviato anche il lavoro preliminare per la modifica dell’ordinamento giudiziario “che – secondo Casali – ha mostrato finora molte pecche. Occorre – aggiunge Casali – anche riequilibrare le presenze, tra togati e non, nel consiglio giudiziario plenario anche perché i non togati, con le ultime nomine, sono diventati cinque in più”.
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