E’ stata identificata la prima vittima italiana del terremoto di Haiti. Lo rivela il quotidiano on line “La gente d’Italia” diretto da Mimmo Porpiglia, già console onorario di Haiti in Italia. Si tratta di Gigliola Martino, settantenne nata a Port-au-Prince da genitori italiani, deceduta nell’unico ospedale della capitale ancora in piedi in seguito alle ferite provocate dal crollo della sua casa.
L’isola è sotto shock e il clima di anarchia sta generando preoccupazioni. Oggi non c’è alcuna autorità di governo e le Organizzazioni internazionali che stanno cercando di portare aiuti non sanno a chi rivolgersi e con chi coordinarsi. Non si contano i morti, centinaia di migliaia. Testimoni raccontano che a Port-au-Prince gruppi di superstiti esasperati per i ritardi negli aiuti hanno eretto blocchi stradali utilizzando anche cadaveri. C’è tanta rabbia tra la popolazione. Migliaia di sopravvissuti hanno trascorso la terza notte all’aperto. Manca tutto ad Haiti, e i saccheggi si susseguono senza sosta. Settemila morti sono stati seppelliti in una fossa comune, e altri 1.500 ammassati nell’obitorio di port-au-Prince.
L’isola è sotto shock e il clima di anarchia sta generando preoccupazioni. Oggi non c’è alcuna autorità di governo e le Organizzazioni internazionali che stanno cercando di portare aiuti non sanno a chi rivolgersi e con chi coordinarsi. Non si contano i morti, centinaia di migliaia. Testimoni raccontano che a Port-au-Prince gruppi di superstiti esasperati per i ritardi negli aiuti hanno eretto blocchi stradali utilizzando anche cadaveri. C’è tanta rabbia tra la popolazione. Migliaia di sopravvissuti hanno trascorso la terza notte all’aperto. Manca tutto ad Haiti, e i saccheggi si susseguono senza sosta. Settemila morti sono stati seppelliti in una fossa comune, e altri 1.500 ammassati nell’obitorio di port-au-Prince.
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