"L'identità della persona che ha compiuto l'attacco al Reina è stata stabilita". Dopo giorni di caos, silenzi e false piste, le autorità turche tornano a parlare ufficialmente delle indagini sulla strage di Capodanno a Istanbul. "Gli sforzi per catturarlo proseguono", dice laconico il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, ufficialmente per non compromettere le indagini. Il killer è stato addestrato "in Medio Oriente", ha agito "in modo estremamente professionale" e con metodi che "aggirano tutte le moderne tecniche di intelligence", aggiunge il ministro per gli Affari Europei, Omer Celik, evocando affinità con gli attacchi di Parigi al Bataclan e contro Charlie Hebdo. La caccia all'uomo prosegue facendo terra bruciata attorno all'attentatore. Di lui, dai media filo-governativi, trapela solo un presunto nome in codice: Abu Muslim Horasani. Nelle scorse ore, il fulcro delle indagini si è spostato a Smirne, sulla costa egea. È lì che la polizia ha trovato le 3 famiglie vicine di casa del killer a Konya, nell'Anatolia centrale, con tanto di figli al seguito. Sarebbero fuggite già nei giorni precedenti la strage. Le persone fermate dopo l'attacco sono ormai più di 50.
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