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In estate attenzione ai calcoli renali. I consigli dell'esperto

Con il caldo e le temperature elevate il rischio di sviluppare calcoli renali aumenta per via della disidratazione. Bere di più è l'unica arma per evitare la loro formazione

di Silvia Fabbri
25 giu 2023
Salvatore Voce, Direttore dell'Unità operativa di Urolgia dell'Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna
Salvatore Voce, Direttore dell'Unità operativa di Urolgia dell'Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna

La possibilità di sviluppare un calcolo renale può aumentare durante i mesi estivi. Ma alcuni accorgimenti nella dieta per un apporto adeguato di acqua, possono aiutare a scongiurarli. Abbiamo chiesto a Salvatore Voce, Direttore dell'Unità operativa di Urolgia dell'Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, come evitarli.

Dottor Voce, cosa sono i calcoli renali?
La calcolosi è la formazione di pietre all'interno delle vie urinarie che possono avere una varia eziopatogenesi. Sono dovuti a fattori metabolici o alimentari ma a volte possono insorgere anche per cause più particolari, come quando provocati dalle ghiandole paratiroidi.

In che modo il caldo grava sui calcoli renali?
Il caldo incide in maniera sostanziale perchè la sudorazione porta alla disidratazione, causando una super concentrazione delle sostanze che sono precorritrici del calcolo.

Quindi bere di più può aiutare?
Assumere più acqua è fondamentale: almeno un litro e mezzo in inverno e due litri e mezzo in estate. Quando le temperature superano i 30 gradi, infatti, il corpo ne perde più di un litro solo attraverso la “perspiratio insensibilis” (ovvero la perdita continua ed impercettibile di piccole quote d'acqua dalla pelle, dalle mucose e dalle vie respiratorie). A questa, poi, si aggiungono le urine. Per tale motivo è importante idratarsi, non solo assumendo liquidi: anche frutta e verdura, contribuiscono infatti al raggiungimento del giusto apporto di acqua

Chi sono le persone più a rischio?
Molto dipende dalla familiarità poichè più componenti della stessa famiglia hanno spesso le stesse abitudini. Anche alcune malattie genetiche possono causarli, come ad esempio le patologie responsabili di iperformazione di acido urico e ossalato di calcio

Si possono evitare grazie ad alcuni accorgimenti, soprattutto nel modo in cui ci alimentiamo? Quali consigli?
Si possono scongiurare con la prevenzione. Se in famiglia i genitori soffrono di calcoli renali, sicuramente i figli dovranno fare presto i controlli per escludere problematiche genetiche, sia attraverso gli esami del sangue, sia con una normale ecografia, oggi innocua e ripetibile. Per quanto riguarda lo stile di vita è fondamentale – lo ribadiamo – l'apporto idrico. Bere molta acqua oligominerale, non frizzante, è l'unico modo per preservarci dalla formazione di calcoli. Potrebbero esserci degli alimenti da evitare, come ad esempio i formaggi, per via del loro elevato contenuto di ossalato di calcio, ma se si ha una buona idratazione questo non dovrebbe costituire un problema. Chi beve infatti, come detto in precedenza, grazie al mantenimento dell'ambiente liquido evita che i cristalli precursori di calcoli renali possano aggregarsi e formarli. Molto molto importante è la prevenzione, perchè oggi la calcolosi rappresenta una delle principali cause di accesso al pronto soccorso. E' fondamentale non sottovalutare mai l'insorgenza di una colica: va indagata attraverso una visita specialistica e trattata perchè può causare infezioni urinarie importanti anche letali.







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