La CGIL di Rimini, all’indomani dell’incidente che ha visto un operaio straniero travolto dai tubi di un’impalcatura, si chiede come sia possibile che lavoratori clandestini possano operare indisturbati in una casa in pieno centro. Inevitabile le successive domande: l’azienda aveva le necessarie autorizzazioni? Come è possibile fare eseguire un lavoro così difficile a persone senza alcuna formazione edile? L’organizzazione sindacale ricorda la grande diffusione in questo settore di lavoro nero, capolarato ed evasione contributiva. E il ricatto a cui queste persone sono sottoposte - continua la CGIL - favorisce l’imbarbarimento anche dei rapporti umani, tanto che pare che altri operai, forse anche loro clandestini, siano scappati invece di soccorrere il proprio collega ferito.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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