L'inflazione nella zona Ocse è cresciuta al 9,6% a maggio 2022, dopo il 9,2% di aprile, "principalmente a causa dell'innalzamento dei prezzi dell'alimentazione e dell'energia". Lo annuncia la stessa Ocse in una nota, la crescita coinvolge tutti i paesi ad eccezione della Colombia, del Giappone, del Lussemburgo e dei Paesi Bassi. I tassi più elevati si registrano in Turchia, Estonia e Lituania. In Italia, l'inflazione è cresciuta dal 6% di aprile al 6,8% di maggio.
"Un'inflazione così alta - evidenzia Manuela Donghi, giornalista economica - non si vedeva da 37 anni, dobbiamo tornare al 1986. Questo, come abbiamo visto, è diventato prezzi alti nelle bollette di gas e luce ma anche negli alimentari. A mio parere questa è la vera emergenza perché il carrello della spesa pesa senza essere pieno. Tutti noi dobbiamo ridurre gli acquisti perché il nostro potere di acquisto, nonostante non sia ancora sotto lo zero, ci sta andando. L'inflazione non si è ancora fermata, continuerà a salire, perché ci sono troppe incognite sul mercato e al mercato non piacciono le incertezze. Il rischio è che anche la classe media venga toccata, la povertà assoluta è sempre più elevata e anche quella relativa. Questo significa che tutti noi rischiamo, tra un paio di mesi, di essere veramente in difficoltà".
"Una cosa importante da dire - aggiunge Manuela Donghi - è che nei mercati, in economia e in finanza non c'è alcuna certezza. Finanza ed economia vanno di pari passo con eventi che non possiamo controllare. Abbiamo visto l'inflazione salire già dall'anno scorso, quando la guerra in Ucraina non c'era ancora, da febbraio poi quando è partito il conflitto il problema è diventato ancora più serio".
Nel servizio l'intervista a Manuela Donghi (Giornalista Economica)