Si farà attendere il picco per l'influenza di quest'anno. Arriverà come sempre verso la fine di gennaio. Complice forse la bella stagione, resta contenuto il numero di casi registrati dalle Cure Primarie - su segnalazione dei 19 medici in territorio – per un dato comunque parziale, visto che mancano le segnalazioni relative alla pediatria, che andrebbero con probabilità a variare al rialzo la statistica. La scorsa settimana – dice il responsabile delle Cure Primarie, Tiziano Bugli – erano 11 i casi di influenza, che su una popolazione di 29mila abitanti rappresenta lo 0.3%. Meno di due casi per mille abitanti, quota che segna la soglia epidemica. Un livello di incidenza anche più basso di quello italiano - nello stivale siamo all'1,22 - dove dal monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità risultano 500mila i pazienti sinora colpiti dal virus.
Una influenza quest'anno non particolarmente aggressiva e classici i sintomi: comparsa improvvisa della febbre, associata a mal di testa, dolori muscolari e ossei, disturbi respiratori.
Dalle cure primarie anche i dati sulle vaccinazioni, effettuate ad oggi da 1673 pazienti. Un passo in avanti rispetto allo scorso anno, quando erano state 1500.
“E' il 25% della popolazione a rischio – segnala ancora Bugli - ben al di sotto della soglia raccomandata del 75%. E rinnova l'invito ai pazienti: il periodo vaccinale non termina a Natale, anzi, nessuna controindicazione a farlo nelle prime settimane di gennaio, in attesa del picco epidemiologico.
Una influenza quest'anno non particolarmente aggressiva e classici i sintomi: comparsa improvvisa della febbre, associata a mal di testa, dolori muscolari e ossei, disturbi respiratori.
Dalle cure primarie anche i dati sulle vaccinazioni, effettuate ad oggi da 1673 pazienti. Un passo in avanti rispetto allo scorso anno, quando erano state 1500.
“E' il 25% della popolazione a rischio – segnala ancora Bugli - ben al di sotto della soglia raccomandata del 75%. E rinnova l'invito ai pazienti: il periodo vaccinale non termina a Natale, anzi, nessuna controindicazione a farlo nelle prime settimane di gennaio, in attesa del picco epidemiologico.
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