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Influenza: virus parainfluenzali già all’opera con disturbi respiratori e gastrointestinali. Cosa c’è da sapere

Non è ancora tempo di influenza ma i virus parainfluenzali sono già molto diffusi: dai sintomi respiratori - come mal di gola, tosse, raffreddore - ai disturbi gastrointestinali. Ecco tutto ciò che c'è da sapere

di Silvia Fabbri
21 ott 2023
Influenza: virus parainfluenzali già all’opera con disturbi respiratori e gastrointestinali. Cosa c’è da sapere

In attesa che arrivi l’influenza, in questa stagione di transizione, divisa fra temperature estive e freddo autunnale, si sono già attivati numerosi virus cugini. Questa la situazione descritta da Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'università Statale e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio di Milano all'Adnkronos.

I sintomi parainfluenzali e influenzali
Rientrano nel primo caso:

  • mal di gola;
  • tosse;
  • raffreddore;
  • non solo sintomi da raffreddamento: in un terzo dei casi vengono colpiti stomaco e intestino con disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e problemi 'di pancia'.

In base ai numeri dello storico relativi a questo periodo, si stimano circa 60-80mila casi a settimana dovuti a forme parainfluenzali. Fortunatamente il malessere dovrebbe protrarsi per meno tempo ed essere più sfumato, rispetto ai classici 5 giorni dell'influenza. Come riconoscere, dunque, quest'ultima dai virus parainfluenzali? Oltre ad una durata maggiore, secondo Pregliasco, l’influenza vera e propria - che lo scorso anno è arrivata un po' in anticipo facendo registrare il picco già a metà dicembre invece che fra dicembre e gennaio o fra gennaio e febbraio come di consueto - sarà caratterizzata da:

  • un rialzo brusco della temperatura, con febbre oltre i 38 gradi;
  • almeno un sintomo generale (dolori muscolari-articolari);
  • almeno un sintomo respiratorio.

Le previsioni
In tutto, si stima che nella stagione autunnale e invernale, cadranno vittima dei virus parainfluenzali - circa 262, fra tipi e sottotipi - circa 10 milioni di persone, che si affiancheranno ai meno numerosi casi di vera influenza: 5 o 6 milioni, secondo le previsioni di inizio stagione dell’esperto. Secondo l'epidemiologo Giovanni Rezza - intervistato qualche settimana fa, sempre da Adnkronos - avendo avuto lo scorso anno un'attività influenzale piuttosto elevata, quest'anno potremmo non raggiungere gli stessi numeri della stagione precedente, registrando un'intensità inferiore. Un primo caso di influenza, intanto, sarebbe già stato identificato in Italia il 26 settembre scorso a Parma, in un lattante di 4 mesi. Per Rezza non è tuttavia ancora possibile sapere se il virus influenzale si diffonderà anche quest'anno in anticipo.

Le cure
Pregliasco consiglia “l’automedicazione responsabile, l’uso di farmaci sintomatici che devono attenuare i disturbi senza però azzerarli - precisa il virologo - , così da poter monitorare l'andamento della malattia e permettere all'organismo di reagire".






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