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Tumore al seno: decisiva la diagnosi precoce. L'esperto: come fare autopalpazione e quando preoccuparsi

Se diagnosticato quando misura meno di un centimetro, la probabilità di guarigione dal cancro al seno è di oltre li 90%. Il riconoscimento precoce dei sintomi è quindi il primo passo per scoprirlo in tempo e combatterlo

di Silvia Fabbri
28 ott 2023
Il dottor Giuseppe Melucci
Il dottor Giuseppe Melucci

Il tumore al seno è originato dalla moltiplicazione incontrollata delle cellule della ghiandola mammaria, che si trasformano in cellule maligne e acquisiscono la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere quelli circostanti e, col tempo, anche gli organi più lontani. Fra i fattori di rischio - secondo il sito di AIRC (l'Associazione Italiana di Ricerca contro il Cancro) -, le abitudini e i comportamenti causa di sovrappeso, obesità o il consumo di alcol, ma anche l'età e l'ereditarietà. Il rischio di ammalarsi aumenterebbe infatti con l'invecchiamento, soprattutto oltre i 50 anni, e con una storia familiare di tumore mammario, si stima fra il 5 e il 7%. Anche gli ormoni giocano un ruolo importante: aumenterebbero il rischio di neoplasia un primo ciclo mestruale precoce – prima dei 12 anni -, una menopausa tardiva – oltre i 55 anni -, e l'assenza di gravidanze mentre l'allattamento al seno ne diminuirebbe l'incidenza. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Melucci, Direttore del Centro di Prevenzione Oncologica dell'Ausl Romagna di Rimini, Cattolica e Novafeltria. 

Dottore, chi colpisce questo tumore e con quale incidenza?

lI tumore della mammella continua per la donna ad essere il "big killer" numero uno, ma la diagnosi precoce si è rivelata strategicamente determinante e vincente sia in termini di guaribilità, sia di migliore qualità di vita. Gli esami diagnostico-strumentali oggi disponibili per un'efficace diagnosi precoce consentono di poter individuare il tumore in una fase iniziale della sua crescita, quando non dà segni di sé e non è palpabile (lesione preclinica) o addirittura in una fase che precede lo sviluppo del tumore infiltrante (lesione preneoplastica). Il tumore al seno è il tumore più frequente della donna e la sua incidenza è particolarmente elevata nei paesi occidentali ad economia più avanzata. In Italia una donna su otto si ammala di tumore della mammella. Si stima che in Italia ogni anno vengano diagnosticati oltre 50000 casi di carcinoma mammario. Nell'ultimo quinquennio l'incremento di incidenza di questa malattia è stato pari al 15%. In particolare fra le donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni, si stima che l'incremento sia stato di circa il 30%. Fortunatamente però da oltre 15 anni si registra una progressiva riduzione della mortalità per questa neoplasia. Molte donne sanno che un tumore al seno può manifestarsi in assenza di specifici fattori di rischio, per cause che ancora non si conoscono. Ecco l'importanza della diagnosi precoce, che si attua prestando anche attenzione alle eventuali modificazioni presentate dalla mammella, partecipando ai programmi di screening mammografico e sottoponendosi a periodici controlli clinico-strumentali; pertanto la diagnosi precoce in assenza di sintomi è fondamentale.

Come si presenta un forma sospetta?

Nella maggior parte dei casi il tumore mammario si manifesta come un nodulo, variabilmente duro alla palpazione. Inoltre, altri segni devono essere tenuti in considerazione:

  • Reiterazione della pelle (ovvero pelle a buccia d'arancia); arrossamenti localizzati o diffusi;
  • Reiterazione o modificazione del capezzolo;
  • Secrezione del capezzolo;
  • Comparsa di un nodulo in sede ascellare;

In genere il tumore della mammella non provoca dolore. Nessuno di questi segni o sintomi è sicuramente indicativo della presenza di un tumore al seno. Per tale motivo qualsiasi cambiamento che la donna individui a carico del proprio seno deve indurla a richiedere un controllo da parte del proprio medico e/o di un senologo. E’ importante scoprire il tumore il più precocemente possibile. Scoprendo un tumore quando misura meno di un centimetro, la probabilità di guarigione è di oltre li 90%, gli interventi sono conservativi e non procurano seri danni estetici alla donna.

Come si esegue l'autopalpazione del seno?
Per una corretta palpazione del seno, che può aiutare in modo importante nella diagnosi di un tumore mammario, le azioni sono:

  1. Palpare entrambe le mammelle in senso rotatorio (circolare) con le dita unite e piatte;
  2. Non tralasciare la palpazione dell'ascella e del capezzolo;
  3. Guardare allo specchio se vi sono irregolarità alla cute;
  4. Evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti secrezioni.

Quando e ogni quanto fare l'autoesame?
L'autoesame è l'esame che la stessa donna dovrebbe eseguire ogni mese, meglio se dopo il ciclo, sin da giovane (20-25 anni), secondo le modalità sopra descritte. La metodologia di esame è semplice, ma la prima volta è bene che sia un medico ad insegnarla. E' particolarmente importante comprendere che il fine dell'autoesame non è la diagnosi bensì la sola "conoscenza" delle caratteristiche delle proprie mammelle e quindi l'individuazione di eventuali cambiamenti verificatisi nel tempo e/o persistenti, da comunicare tempestivamente al proprio medico.
In particolare fare attenzione se

  • La cute della mammella o dell'areola sembra alterata, arrossata, ispessita o retratta o con noduli in rilievo.
  • Il capezzolo appare retratto soprattutto se la rientranza del capezzolo è di recente comparsa e se sulla cute dell'areola compaiono delle piccole eruzioni cutanee o delle crosticine
  • Comparsa spontanea di secrezioni dal capezzolo soprattutto se sierosa o ematica. 
  • Alla palpazione della mammella o del cavo ascellare si percepisce la comparsa di una tumefazione
  • La mammella appare arrossata ed aumenta di volume
  • Non deve suscitare allarme invece se si accusa periodicamente dolore o senso di tensione al seno, soprattutto in  corrispondenza del ciclo mestruale.






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